Talvolta alle nostre orecchie giunge, quasi come un qualcosa di scontato, la frase “per cambiare il mondo bastano piccole cose”. E poi il pensiero stesso ci convince che anche queste piccole cose sono irrealizzabili, difficili, non ci spronano abbastanza, e le abbandoniamo lì.

Questo tuttavia non è il caso di Rosario Esposito La Rossa. Designato Cavaliere del Lavoro dal Presidente Mattarella nel 2016, la sua onorificenza è legata anche al contributo nella lotta alla camorra. Un contributo che ha visto il suo punto più alto nella nascita di una libreria, “La Scugnizzeria”, che alcuni ragazzi del nostro liceo lo scorso 15 marzo hanno visitato.

Dopo aver guidato i ragazzi in un giro veloce nel cuore di Scampia, proprio nei luoghi dove è nato e cresciuto, La Rossa ha aperto a loro la sua nuova realtà: una libreria, da lui definita una “piazza di spaccio di libri”, quasi a sminuire un termine che negli ultimi anni a Napoli ha sempre assunto un valore negativo.

La libreria nasce grazie all’associazione Vo.Di.Sca. (Voci Di Scampia), fondata da La Rossa stesso e da sua moglie. All’interno di questa nuova struttura, che sorge da ormai più di un anno al confine tra Scampia e Melito di Napoli, tuttavia, non ci sono soltanto libri, ma anche una varietà di laboratori e progetti diversi: la “Timoniera”, ossia la stanza in cui “nascono” le copie dei libri editi dalla casa editrice legata all’associazione, la Marotta & Cafiero Editore; un “ospedale dei libri”, in cui si “rianimano” i libri ormai sfasciati o distrutti; un laboratorio teatrale e il laboratorio artistico Piergiorgio Welby, dedicato al pittore e artista italiano morto nel 2006 per una distrofia muscolare e da sempre in prima linea per la lotta al diritto all’eutanasia.

Attraverso queste iniziative, La Rossa ha coinvolto molti giovani di Scampia, tentando di condurli sulla strada giusta, sulla strada della giustizia, che spesso i loro genitori ignorano o da cui preferiscono tenersi alla larga.

Ma la spinta iniziale, che ha portato La Rossa a dedicarsi a tutto ciò, nasce da un tragico evento: la morte del cugino di Rosario, Antonio Landieri, un ragazzo disabile ucciso per sbaglio da un commando di cinque killer il 6 novembre del 2004. La morte di Landieri in qualche modo ha segnato Rosario, che da quel giorno non ha smesso un momento di lottare contro la camorra.

E ancora oggi non smette. Rosario Esposito La Rossa è l’esempio di chi la camorra la combatte in maniera diretta, pragmatica. L’esempio di chi, lavorando come un semplice allenatore di calcio, sa condurre sulla retta via ragazzi che sembrano destinati a diventare criminali. Un esempio di uomo che, attraverso la semplicità, sa come cambiare un luogo, che da sempre non conosce giustizia.

Dario Gargiulo IV A Classico