“ Considero il cervello un computer che smetterà di funzionare quando le sue componenti cederanno. Non esiste paradiso o al di là per i computer rotti, quella è una favoletta per le persone che hanno paura del buio. Io ho vissuto per  anni con la prospettiva di una morte prematura. In non ho paura della morte, ma non ho fretta di morire , ci sono molte cose che voglio fare”.

Stephen Hawking

A sand sculpture created by Indian sand artist Sudarsan Pattnaik in honour of British physicist and award-winning author Stephen Hawking at Puri beach, some 65 km from Bhubaneswar, India, 14 March 2018. Renowned British physicist Stephen Hawking has died on early morning of 14 March 2018 at the age of 76, his family announced. EPA/STR

Si ricordano anche molte opere, scientifiche e non, nelle quali  Stephen Hawking ebbe la capacità di divulgare argomenti e concetti molto difficili che nonostante ciò sono stati apprezzati dal grande pubblico. La sua opera più conosciuta. del 1988, che fu considerata degna di essere affiancata alle opere fondamentali di Einstein,  è “Dal Big Bang ai buchi neri. Breve storia del tempo”.  Nel 2001 pubblicò “L’Universo in un guscio di noce”, in cui espose le nuove conoscenze fisiche e cosmologiche. Nel 2005 si dedicò alla rielaborazione del libro del 1988 alla luce delle nuove scoperte.

Stephan Hawking fu il più giovane membro della prestigiosa Royal Society e fu, per trent’anni fino al 2009, titolare della cattedra Lucasiana di matematica all’Università di Cambridge, la stessa tenuta da I. Newton. Il 2009 fu un anno importante anche perché il presidente Barack Obama gli conferì la più alta onorificenza degli USA, la medaglia presidenziale della libertà. Stephen Hawking ha ricevuto inoltre altri importanti e famosi riconoscimenti come l’Albert Einstein Award, la Copley Medal e il Fundamental Physics Prize.

Grazie alle sue pubblicazioni Stephen Hawking  è stato largamente apprezzato, ma è soprattutto grazie al film “ la Teoria del Tutto”, di James Marsh, che l’astrofisico è entrato nei cuori anche di coloro che prima non lo conoscevano. Si tratta di un film autobiografico del 2014 tratto dalla biografia “Verso l’infinito” di Jane Wilde, l’ex-moglie del fisico. I due si incontrarono al college si sposarono ed ebbero dei figli, ma si separarono con l’avvento della malattia; dopo alcuni anni lui si risposò con un’infermiera che lo assisteva 24h su 24. Il film ripercorreva l’intera vita e carriera di un uomo dalla mente geniale in un corpo “disgraziato”.

Tutto il mondo ha sempre ammirato la sua forza e la sua volontà di non arrendersi davanti alle difficoltà e agli ostacoli dovuti alla malattia. Stephen Hawking non sarà mai dimenticato perché con i suoi studi ha cercato di raggiungere l’obiettivo di una completa comprensione dell’Universo comprendendo com’è e perché in effetti esiste. Ma soprattutto sarà ricordato il suo senso dell’umorismo che mai gli venne meno nonostante tutto. Ne è esempio una sua famosa citazione: “Lo svantaggio della mia celebrità è che non posso andare da nessuna parte senza essere riconosciuto. Non serve a nulla indossare occhiali da sole o una parrucca. La sedia a rotelle mi tradisce”.

Emma Forte – VDs