Al ragazzo con la pagella morto in fondo al mare…
Lui aveva 14 anni. Anche io ho 14 anni.
Lui scappava da qualcosa di orribile e devastante verso l’Europa che forse sarebbe stata la sua salvezza.
Io non scappo da niente.
Lui non aveva nulla, solo la sua pagella con ottimi voti cucita all’ interno della giacca, afferrata magari in uno degli ultimi momenti prima di fuggire. Non un telefono, non soldi, non fotografie: una pagella. Forse voleva dimostrarci che anche lui poteva fare qualcosa, voleva dirci che in Mali aveva studiato, voleva dimostrarci che non era venuto per stare in un campo rifugiati per tutta una vita ma che lui poteva, voleva continuare a studiare.
Io l’unica cosa che prenderei prima di fuggire sarebbe il mio cellulare, io la scuola la vedo come un obbligo e non vorrei starci, io che non porterei mai la mia pagella con me perché non sono una “perla rara”, la storia di questo ragazzo l’ho conosciuta dopo quasi 4 anni dalla sua scomparsa. Chissà cosa sarebbe diventato, lui che aveva tanta voglia di andare avanti ma non gli è stato permesso. Magari qualcuno lo stava aspettando e non smetterà mai di aspettare.
Lui aveva 14 anni e avrà per sempre 14 anni. Magari sapeva anche che sarebbe potuta finire così, ma ci ha provato comunque, nella speranza di un futuro migliore di quello che poteva avere in Mali.
Io ho 14 anni, per il mio futuro ho grandi aspettative, nel mio paese non c’è la guerra ma solo un governo un po’ in subbuglio; io che per ora sono giovane so che in futuro non vivrò nell’indifferenza verso ciò che succede attorno a me.
Io per ora ho 14 anni e non li avrò per sempre, ma ho un nome, non fuggo da nulla e da oggi la storia di quel ragazzo la porterò nel cuore.
Ilaria Di Paola 1A classico
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