“Tolo Tolo” è un film importante nella carriera di Checco Zalone (nome d’arte di Luca Pasquale Medici; comico, cantautore, attore e sceneggiatore italiano) perché costituisce il suo esordio alla regia. Zalone ha scritto il film con Paolo Virzì, regista, sceneggiatore e produttore cinematografico italiano . In “Tolo Tolo” Checco si occupa, come nei precedenti casi, delle musiche del film. La lavorazione è stata particolarmente impegnativa e ha richiesto molti spostamenti: Marocco, Kenya, Roma, Bari, Latina, Acquaviva delle Fonti, Gravina di Puglia, Malta e Trieste.

Al di là di Checco Zalone, “Tolo Tolo” presenta un cast piuttosto vario per etnie e provenienze. Per esempio c’è Manda Touré, qui interprete di Idjaba, apparsa già in due film: “La promessa dell’alba”, uscito a marzo 2019, e “Alla ricerca di Teddy”, del 2018, con Kad Merad. Altro personaggio di rilievo nel film “Tolo Tolo” è Souleymane Silla, interprete di Oumar, che già aveva recitato in due cortometraggi girati nel 2014. Poi vi è anche il ragazzo africano che in un paio di circostanze nel film prende in giro Checco, interpretato da Maurizio Bousso. Anche lui come gli altri due, già ha partecipato a un film, “La direzione del tempo” (2018) e anche a un episodio della serie “Nero a metà”. Nel cast dei personaggi italiani, inoltre, da ricordare senz’altro è Gianni D’Addario, nei panni del Gramegna.

Il titolo del film deriva da un episodio avvenuto sul set. Durante le riprese di una scena nella quale si doveva attraversare a nuoto il fiume Sabaki, Zalone dava indicazioni agli attori africani, dicendo che ognuno di loro doveva nuotare “solo solo”. Il giovane interprete Nassor ha ripetuto la frase di Checco, storpiandola in “tolo tolo”, un errore che ha dato l’ispirazione per il titolo. Il film parla delle vicende di Checco, sognatore deluso dal luogo d’origine. All’inizio nega il reddito di cittadinanza e avvia un sushi restaurant che però fallisce; così egli deve fare i conti con i creditori. Decide allora di fuggire e ripararsi in Africa dove si reinventa cameriere per un resort. Anche lì però la situazione cambia e Checco assiste allo scoppio di una guerra civile con la comparsa di una sorta di Isis o di Boko Haram. Vorrebbe allora tornare in Italia, ma non può farlo perché i creditori sono pronti a tormentarlo. Così decide di darsi alla fuga ritrovandosi nella stessa situazione dei migranti. Nessuno lo vuole, soprattutto la sua famiglia perché con la sua scomparsa possono annullare tutti i debiti.

A mio parere nel film “Tolo Tolo”, Checco Zalone mostra il suo solito sguardo finto e ingenuo sul mondo. È però anche un film in cui si ride meno, e non a crepapelle, rispetto agli altri; piuttosto si sorride. Si mettono molto in risalto le problematiche dei paesi più poveri, in particolare dei paesi africani in cui le condizioni di vita sono molto dure. Altro elemento di rilievo nel film sono i vari pericoli che corrono gli immigrati, come ad esempio pagare un’ingente somma di denaro per il viaggio. Una volta pagato, il pericolo maggiore è il viaggio stesso che, nella maggior parte delle volte, viene interrotto a causa di vari problemi; quindi gli immigrati si disperdono per il mare e vengono poi recuperati da barche europee.

In “Tolo Tolo”, Checco Zalone è diventato proprio come uno di loro facendo capire le varie difficoltà che incombono sul tragitto. Quindi, in questo film, nonostante sia un grande comico, egli ha voluto far riflettere il suo pubblico su un tema molto importante lanciando un grande messaggio: non denigrare o insultare gli immigrati poiché affrontano pericoli e difficoltà gravissimi, che assolutamente non devono essere sottovalutati.