“Comunque da questa dura situazione, così stressante, credo che si salveranno quelli che reciteranno il rosario avendo un benessere spirituale, ma anche quelli che avranno una sana attività sessuale. Dovevo portare la mozione per multare le mogli con il mal di testa e gli uomini troppo distratti, come previsto dalla Bibbia”. Queste, le scandalose parole di Fabio Tuiach, consigliere comunale della città di Trieste, il quale, purtroppo, non per la prima volta rilascia dichiarazioni così vergognose.

Eletto con la Lega, è passato poi a Forza Nuova. E’ stato allontanato dal Carroccio dopo aver affermato che “il femminicidio non esiste” e che “è solo un’invenzione di sinistra”. Tuiach è anche noto per aver dichiarato che Maometto era solo un pedofilo e per essersi astenuto lo scorso novembre dal votare la cittadinanza onoraria a Liliana Segre. La senatrice aveva affermato che Gesù, pur essendo ebreo, era stato ucciso dal suo stesso popolo. E “a causa” di queste semplici parole, storicamente veritiere, il politico ha dichiarato di essersi sentito offeso perché cattolico.
E anche questa volta l’ultima affermazione ha causato l’indignazione generale. Forse il consigliere comunale non ha ancora capito una cosa e proverò a spiegargliela: la donna in quanto essere umano alla pari dell’uomo non può essere costretta ad avere un rapporto contro il suo consenso. Niente e nessuno può obbligarla, neanche il vincolo matrimoniale. La donna non è un oggetto su cui poter sfogare i propri bisogni. E che sia in casa, per strada o sul posto di lavoro, se lei dice “no” l’uomo non può sfiorarla.
E’ stato detto che il post di Tuiach era solo un modo per ironizzare sul lockdown e si è ignorato che su un argomento così delicato non si può scherzare. Chissà quante donne, mentre lui digitava quelle parole, stavano subendo per l’ennesima volta degli abusi, forse in casa propria. Purtroppo in Italia è molto alto il numero dei femminicidi e degli stupri; ma, nonostante ciò, il problema continua ad essere preso sottogamba anche da coloro che per il loro ruolo sociale dovrebbero combattere certe atrocità.
Per non parlare del fatto che ancora nel 2020, quando si sente parlare di casi di violenza sessuale, c’è sempre quella vocina che dice “Se l’è cercata lei”; forse perché quella ragazza era per strada a tarda sera, magari era vestita in maniera giudicata provocante o forse aveva bevuto qualche bicchiere di troppo. Come se una gonna corta o un alto tasso alcolico fossero una giustificazione plausibile.
E vogliamo parlare delle donne che subiscono violenze domestiche? Quante denunciano e non vengono ascoltate? Quante vengono uccise dai loro mariti o compagni? E in quanti casi il carnefice viene punito adeguatamente?
E ancora, com’è possibile che un politico che scatena una bufera ogni volta che apre la bocca, sia ancora in carica? Chi lo copre, si macchia della vergogna di essergli complice.
Ma vogliamo davvero che il nostro paese sia gestito da uomini del genere? Se così stanno le cose, se a un politico è concesso fare affermazioni così gravi senza essere punito, allora io non ci sto.
E lo dico a nome di tutte coloro che ogni giorno soffrono e che, oltre che dagli uomini che incontrano nella loro esistenza, vengono umiliate anche dallo Stato.
Io non ci sto.