«Se sei brutta, sei brutta!». Questo è l’esordio del vergognoso messaggio rivolto alle ragazze che Livio Zaltur, detto anche Zalivio, ha condiviso con milioni di utenti tramite Tik tok, piattaforma di video da creare e condividere, sulla quale egli è molto noto e che non lo ha di certo zittito. Nel suo insignificante e squallido sfogo il giovane ha affermato che vorrebbe vedere più ragazze al naturale, in quanto 200 chili di trucco non coprono le brutte imperfezioni che le donne hanno e che il push-up è un inutile accessorio che illude  i ragazzi, dato che li obbliga a ridimensionare la loro immaginazione di “prima”. Dunque Zalivio ha divulgato, forse inconsapevolmente, il pensiero, spero ormai superato, che dietro ogni azione di una donna ci sia l’influenza di un uomo, che le donne vivano per piacere agli uomini.

Con le sue parole, ha riportato in vita canoni di bellezza maschilisti e opprimenti. Per soli circa 60 secondi di fama ha aggredito il genere femminile con commenti sessisti. Ha aggiunto anche che sarebbe stato pronto a qualunque risposta gli fosse arrivata; ma, data la pesante reazione che il tiktok ha suscitato nella maggior parte degli utenti, si è visto costretto a pubblicare un altro video in cui si è scusato per le sue oltraggiose dichiarazioni definendosi lui stesso  un «cogli***», un pessimo esempio da seguire, ed invitando quelli che lo hanno ascoltato a non dare peso al suo infantile discorso. È un vero peccato che lui si sia reso conto della gravità del suo indesiderato parere solo dopo aver pubblicato il video ed esser stato attaccato con parole forti tanto quanto le sue.

Adesso la domanda è: “Possiamo perdonarlo nonostante abbia insultato l’emisfero femminile sulla base dei comportamenti e dell’aspetto fisico? ”

C’è da dire che Zalivo ha certamente sbagliato, ma in fondo è un ragazzo e, dal genere di opinione che ha sulle donne, direi anche immaturo. Difatti per avere qualche views e like in più ha criticato tutte le donne. Mi piace citare una frase di Jung che afferma: «Pensare è difficile, per questo la maggior parte della gente giudica».

E allora, penso che non possiamo prendere sul serio i pareri, o meglio, gli odiosi insulti di un adolescente.

Valeria Cirillo, 2A classico