Amore per la vita e solidarietà. E’ questo ciò che ha animato il cuore di due agenti in divisa che nella notte tra il 19 ed il 20 gennaio scorso hanno aiutato una giovane futura mamma clochard romena  a partorire. E’ accaduto tutto in piazza Pio XII.

Nonostante le scarse attrezzature a disposizione,solo la giacca di uno degli agenti, il parto è riuscito bene ed ora la piccola Irene e la sua mamma sono in buone condizioni. Dopo una notte in ospedale, sono state ospitate presso la casa delle suore di Madre Teresa a Primavalle.

“Per ripararsi dal freddo la signora aveva solamente qualche vecchia coperta e dei cartoni e ci siamo preoccupati subito della salute della piccola – ha detto la poliziotta Maria Capone, madre di due figli – Quando sono arrivata ho visto la testa della bambina e poco dopo mi sono resa conto che era nata. Poi abbiamo solo cercato di tenerla al caldo, in attesa dell’arrivo dell’ambulanza. Era cianotica per via della temperatura ma quando le ho toccato il viso e ha cominciato a piangere mi sono tranquillizzata”.

L’agente che si è improvvisata medico e gli altri suoi colleghi non amano esser definiti eroi perchè, prima di essere poliziotti, sono persone  capaci, forse come ancora  pochi lo sono, di capire che non c’è più bel dono della vita.

La piccola Irene, nata proprio nell’anno del Giubileo della Misericordia indetto da Papa Francesco, è divenuta il simbolo della rinascita interiore di ognuno: la sua storia ci ricorda che aiutare il prossimo, con un piccolo o un grande gesto, rende ricchi  di un amore puro, vero.

La questione “clochard”, a Roma così come in ogni altra città, diventa emergenza nel periodo più freddo dell’anno e anche quest’anno, dalla comunità di Sant’Egidio , è partita una richiesta di aiuto rivolta a tutti i cittadini romani affinchè anche chi vive in condizioni estreme possa ricevere assistenza.