Bob Dylan – La voce del popolo

joan_baez_bob_dylan_cropCome you masters of war
You that build the big guns
You that build the death planes
You that build all the bombs
You that hide behind walls
You that hide behind desks
I just want you to know
I can see through your masks

(Venite padroni della guerra
Voi che costruite i grossi cannoni
Voi che costruite gli aeroplani di morte
Voi che costruite tutte le bombe
Voi che vi nascondete dietro ai muri
Voi che vi nascondete dietro alle scrivanie
Voglio solo che sappiate
Che posso vedere attraverso le vostre maschere)

“Master of war”

 Canzoni di protesta, canzoni che sfidano le autorità, canzoni mirate a far aprire gli occhi alle persone o a urlare le loro opinioni. La voce del popolo. Ecco, questi sono i brani scritti da Bob Dylan, questo è Bob Dylan; un Bob Dylan che con maestria riesce a raggiungere i cuori delle persone, che scrive con le sue canzoni pagine di storia; un Bob Dylan a cui non sta bene ciò che vede e che si fa paladino di idee pacifiste contro il Sistema. Master of War ne è un esempio lampante.

Diversamente da Blowin’ in the Wind – che si può definire la canzone simbolo di Bob Dylan – ricca di metafore, Master of War è una protesta esplicita contro i ‘Signori della Guerra’ ed esprime il risentimento e il dissenso del cantautore. La canzone è diventata un inno dei pacifisti contro il conflitto in Vietnam, mirata ad urlare lo sdegno del popolo dei confronti di coloro che usano vite umane come pedine di una scacchiera.

Premio Nobel

 “Avere creato nuove espressioni poetiche nella grande tradizione della canzone americana”: questa è stata la motivazione con la quale il Comitato dei Nobel a Stoccolma ha attribuito il premio Nobel per la letteratura a Bob Dylan, accolta con un boato dalla folla. Era ora, dopo 50 anni dalla svolta creata dal cantautore.

Eppure non tutti sono d’accordo con l’assegnazione di un premio così prestigioso a quello che è e resterà comunque un cantante. C’è chi ormai considera – con amarezza – il premio Nobel un premio “alla carriera”, altri che iniziano a pensare che se davvero delle canzoni meritano un premio Nobel più di tante opere letterarie, questo lo si deve alla “passerella mediatica” che hanno avuto, diversamente da grandi della letteratura e della poesia. Intanto, dopo due settimane di silenzio, Dylan comunica ufficialmente di accettare il riconoscimento e di sentirsene onorato. La sua poesia in musica ha dato voce per decenni agli emarginati e ai pacifisti della terra.

Martina Lovisi, III A classico