Le Giornate FAI di primavera: un “Risorgimento” culturale
“Ogni anno, dal 1993, il terzo weekend di marzo, facciamo una grande festa dedicata alla bellezza di questo Paese. Una festa a cui sono tutti invitati. Una festa a cui, in 25 anni, hanno partecipato oltre 10 milioni di persone che, grazie all’impegno dei nostri appassionati volontari, hanno potuto visitare luoghi speciali”: così scrive sul suo sito ufficiale il FAI (Fondo Ambiente Italiano) per ricordare a tutti l’ormai consueto appuntamento con le Giornate FAI di Primavera, che si terranno, come al solito, il primo fine settimana dopo l’arrivo della primavera, e cioè il 24 e il 25 Marzo.
Sarà un‘occasione per riscoprire la bellezza e il fascino del vastissimo patrimonio culturale italiano, attraverso l’apertura straordinaria di luoghi solitamente inaccessibili al pubblico. I siti che saranno resi visitabili in questi giorni sono più di mille, distribuiti in tutte le regioni italiane. Tutto ciò richiederà l’intervento e il lavoro di migliaia di persone: 50 mila volontari, di cui ottomila del FAI, duemila della protezione civile e ben 40 mila giovani ciceroni, ragazzi delle scuole medie e superiori, che guideranno i turisti alla scoperta dei tesori nascosti: palazzi, ville, teatri, castelli, chiese, musei, borghi, aree archeologiche e addirittura intere isole.
Tra i tanti luoghi aperti spiccano: Palazzo Giustiniani a Roma, dove fu firmata la Costituzione italiana da parte del capo provvisorio dello Stato, Enrico De Nicola; il Palazzo della Marina, che si trova sempre nella capitale, sede del ministero della Marina; Casa Bortoli a Venezia; la Stadio Meazza a Milano, di cui saranno resi accessibili gli spogliatoi e il tunnel di ingresso in campo; l’ippodromo di San Siro, ancora a Milano; l’isola Bisentina sul lago di Bolsena, un piccolo scrigno ornato da magnifici giardini; l’aeroporto militare di Elmas a Cagliari; i tesori del museo archeologico di Taranto, tra cui una preziosa kylix (coppa da vino) di produzione attica; i murales di Campobasso; il Palazzo d’Orleans a Palermo, sede della presidenza della regione Sicilia.
Anche la Campania offrirà tante attrazioni, più di 80, tra cui il Museo Mineralogico, presso la Biblioteca del Collegio Massimo dei Gesuiti; Palazzo Reale con i suoi splendidi cortili e interni, dove i visitatori potranno ripetere lo storico tragitto che re e regine percorrevano per ritirarsi nelle loro stanze private; la Galleria Umberto I, che aprirà la crociera inferiore, che ospita il Salone Margherita, elegante teatro novecentesco; la Villa Rosebery a Posillipo, esempio dell’architettura neoclassica, tra le tre residenze ufficiali del Presidente della Repubblica Italiana; il Parco Archeologico di Cuma; l’Accademia Aeronautica Militare di Pozzuoli, una delle più antiche al mondo; i bagni della regina Giovanna a Sorrento, con i resti di una domus, una villa romana, risalente al I secolo a.C.
La manifestazione, però, rappresenta anche un importante momento per la raccolta fondi del FAI, che si occupa principalmente della tutela, della salvaguardia e della valorizzazione del patrimonio culturale italiano. Per questo motivo, all’ingresso di ogni sito, ai turisti sarà chiesto di donare una somma a piacere, preferibilmente tra i 2 e 5 euro. In questo obiettivo il FAI sarà supportato anche dalla Rai, che dedicherà tutta la settimana che va dal 19 al 25 Marzo alla descrizione del patrimonio culturale italiano e alla raccolta fondi a favore del FAI.
“Si protegge ciò che si ama e si ama ciò che si conosce”, ricorda una fondatrice del FAI, Giulia Maria Crespi. Lo scopo di questa fondazione, infatti, è proprio quello di avvicinare il maggior numero di persone alle bellezze culturali dell’Italia, soprattutto i giovani, che sono direttamente coinvolti come “apprendisti ciceroni”. Insomma le Giornate FAI di Primavera sono un “evento festoso e rassicurante che supera gli schieramenti e fa sentire tutti parte di uno stesso grande e meraviglioso Paese, bene comune di ogni italiano”, come spiega il Fondo Ambiente Italiano in una nota. E in effetti, in un periodo in cui la divisione, l’odio e i pregiudizi sono all’ordine del giorno, diventa sempre più urgente la riscoperta del valore unificante insito nella cultura.
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