È possibile far tremare i politici europei e mobilitare 1700 città in tutto il mondo a soli sedici anni? Sì, e Greta ne è la prova vivente.  Si tratta di uno dei personaggi più popolari al momento; è stata scelta insieme ad altri teenager come tra le più influenti al mondo ed è stata proposta per lei la candidatura al premio Nobel per la pace. Tutto ciò ha avuto inizio da semplici sit-in davanti al parlamento svedese per cercare, da sola, di svegliare il mondo dal suo solito torpore di indifferenza, presente anche di fronte a un problema così grande come quello dei cambiamenti climatici. Nell’agosto del 2018, infatti, ha deciso di non presentarsi a scuola fino alle elezioni amministrative nella sua città, che si sarebbero tenute il 9 settembre, a causa delle forti conseguenze provocate dal cambiamento climatico nella sua zona. Costretta fino ad allora ad assistere in silenzio a incendi e anomale ondate di calore, ha cercato di far sentire la sua voce in una maniera non completamente approvata dai genitori. Essendo il loro dovere garantire l’istruzione dei figli, era comprensibile un loro dissenso, secondo la ragazzina. Ma ha deciso di non fermarsi e alla sua voce se ne sono aggiunte molte altre, stanche e vogliose di cambiamento come la sua. È così che Greta ha dato vita al movimento studentesco Fridays for Future, il cui scopo è perfettamente sintetizzato nel suo nome: protestare ogni venerdì per garantire a noi giovani un futuro. Lo stessa determinazione manifestata per strada, con il artello “Skolstrejk för klimatet”, è stata dimostrata anche durante il suo discorso al COP24, una conferenza sul clima tenuta a Katowice, in Polonia. Greta ha richiamato l’attenzione dei politici sul fatto che la crisi che stiamo vivendo in questo momento è stata causata soltanto dall’inerzia dei leader mondiali che, dice la ragazzina, “si sono comportati come bambini”. La svedese è fermamente convinta che le soluzioni ci siano, contenute negli Accordi di Parigi stipulati nel 2015, e che il cambiamento sia possibile.

Ora Greta ripone tutte le sue speranze nei giovani, sicura che con loro la situazione può essere recuperata al più presto. Alla chiamata dell’attivista hanno risposto, il 15 marzo 2019,  1,5 milioni di persone in tutto il mondo, in occasione dello Sciopero Mondiale per il Clima. Quindi Greta Thunberg è stata capace di smuovere le coscienze mondiali.

È giusto, si chiedono alcuni, che una questione del genere venga messa in mano a una sedicenne?  “Nell’anno 2078 festeggerò il mio settantacinquesimo compleanno: se avrò dei figli probabilmente trascorreranno quel giorno con me” afferma lei “e forse mi chiederanno di voi, forse mi chiederanno perché non avete fatto niente quando c’era ancora tempo per agire. Dite di amare i vostri figli più di ogni altra cosa, eppure gli state rubando il futuro proprio davanti ai loro occhi. Non siete abbastanza maturi da dire le cose come stanno”.

Giulia Serino 1A classico