“The Social Dilemma” è un documentario Netflix che tratta una delle tematiche attuali più discusse: i social network e la loro influenza sui giovani. Ex dirigenti di diversi social spiegano ciò che si cela dietro le interfacce: siamo costantemente monitorati. Avanzatissimi algoritmi ci mostrano contenuti che rispecchiano i nostri interessi, tenendoci incollati incessantemente allo schermo. I social possono essere utilizzati per restare in contatto con persone lontane, creare nuove amicizie. Inoltre rendono possibile la diffusione di informazioni in modo rapido e propongono anche nuove possibilità di business. Ad oggi, infatti, tali piattaforme hanno contribuito alla formazione di nuovi lavori come l’influencer, il social media manager, lo youtuber, ecc.

Viceversa, hanno anche aspetti negativi, come la diffusione di fake news o possibili furti di identità e violazione della privacy. Inoltre creano dipendenza e favoriscono la diffusione di fenomeni allarmanti come il cyberbullismo e il revenge porn.

Talvolta i social diventano anche uno strumento di diffusione di pensieri omofobi, razzisti e di messaggi che incitano all’odio e alla violenza; pertanto questi ultimi subiscono censure. Sono tanti i post, le storie e gli account che subiscono ban ogni giorno; un esempio celebre recente è quello dell’ex Presidente degli Stati Uniti Donald Trump a cui sono stati disabilitati i profili Twitter e Facebook  (in seguito alla sua approvazione nella rivolta a Capitol Hill) per incitamento all’odio e alla rivolta: «Amo tutti voi; siete grandi».

Nonostante ciò, molti sono contro la censura siccome ritengono che ognuno debba esprimere le proprie opinioni senza vincoli; però, se così fosse, la nostra generazione sarebbe troppo influenzata da correnti di pensiero sbagliate che andrebbero a danneggiare persone facilmente influenzabili.

Possiamo dunque definire i social come un’arma a doppio taglio, come afferma Radima Fernando, un grafico informatico: «Forse la cosa più pericolosa è il fatto che il web è guidato da tecnologie che stanno avanzando in modo esponenziale. E la cosa più importante è che la nostra fisiologia, il nostro cervello, non si è evoluto affatto».

Laura Refuto, Lucia Rita Cozzolino III H scientifico; Alessia Sorrentino III A scienze applicate