I nostri studenti rispondono a Nicoletta Tancredi, giovane docente in un liceo campano, che ha scritto una lettera ai suoi studenti invitandoli a non sprecare il momento particolare che stiamo vivendo.

https://m.famigliacristiana.it/articolo/prof-scrive-agli-alunni-a-distanza-la-lettera-e-una-lezione-di-vita.htm

 

Prof, le sembrerà un paradosso, ma non c’è nient’altro che noi studenti desideriamo più di tornare a scuola. Prima davamo per scontato svegliarsi presto la mattina, essere sempre in ritardo, correre sotto la pioggia pur di non restare fuori ad aspettare l’ora successiva, anzi quasi odiavamo questa straziante routine. Solo ora che siamo stati privati della nostra quotidianità, della normalità abbiamo capito quanto fosse importante interagire con i nostri compagni, interloquire con i prof, fermarsi a scambiare due chiacchiere fuori scuola, fare colazione con gli amici quando si entrava più tardi.

È facile pensare che ci piaccia oziare dietro le telecamere spente durante le lezioni, che ci piaccia fare scherzi ai prof oppure assentarsi strategicamente, ma non è così. Preferiremmo di gran lunga assistere alle spiegazioni fatte in classe, talvolta interrotte dai collaboratori, oppure fare i compiti in classe, le interrogazioni, avere quell’ansia che poi quando c’è odiamo tanto.

Ora però ci ritroviamo in un mondo che non sentiamo più nostro, che non riesce a darci la stessa grinta, la stessa gioia o tristezza che ci dava prima. È come se ciò che sembrava annoiarci, in realtà ci piaceva, e ora vogliamo riaverlo indietro. Ecco dimostrata la ripetitiva frase “capisci l’importanza delle cose solo dopo che le hai perse”. Ed è proprio così; se non ci fossimo trovati in questa situazione, non avremmo mai capito l’importanza non solo della scuola, ma anche delle emozioni che ci faceva provare e dei legami che faceva nascere.

Sono tanti i docenti che cercano di supportarci, di motivarci, lo fanno anche i genitori, i parenti e lo facciamo tra noi ragazzi. Ma dopo pochi giorni i buoni propositi crollano, così come le nostre speranze di tornare alla normalità dopo ogni DPCM di Conte.

Questa situazione però, ha anche dei vantaggi, perché ci ha fatto cambiare la prospettiva da cui consideriamo lo studio. Ora sta a noi responsabilizzarsi, studiare per non aggiungere altre cose alla lista delle mancanze nel nostro futuro, perché è inevitabile che ci siano. Fuori dall’ambito scolastico, sono molte le esperienze di cui l’emergenza sanitaria ci sta privando, anche le più elementari, come uscire con gli amici a prendere un gelato o a mangiare una pizza. Tutte queste mancanze costituiranno sempre un baratro dentro di noi, che sarà incolmabile.

Tuttavia ricorderemo questo periodo come un trampolino di lancio verso il futuro che immaginiamo.