In questo lungo tempo sospeso tutti abbiamo imparato a leggere la “situazione coronavirus” come qualcosa in continua evoluzione. All’iniziale impennata di timore hanno fatto seguito un avvilente senso di impotenza prima, poi una rassegnata attesa. Attesa di un agognato ritorno alla normalità. E, ora, una vivida speranza. Speranza che il vaccino anticovid, unico volano verso la normalità, sia davvero efficace.

Le prime dosi sono state destinate agli operatori sanitari, sin dal principio in prima linea durante quest’emergenza pandemica; poi ai dipendenti e agli ospiti delle RSA, gli anziani, la parte più fragile della popolazione. Volti, nomi, storie…; tra questi spicca Basilio Pompei, un uomo la cui esperienza è degna della stima e del rispetto di tutti. Ancora autonomo a dispetto dell’età, lucido, dal sorriso dolce e dalla simpatia accattivante, è diventato noto in tutta Italia.

Basilio Pompei ha103 anni; per tutti è ‘nonno Basilio’ e ad oggi è il più anziano vaccinato in Toscana, la regione in cui abita. Ha vissuto una vita fatta di rinunce, sacrifici, sofferenze e strade in salita: ex macellaio, è stato uno dei tanti soldati italiani deportati dal Terzo Reich. Per due anni visse una vita “sospesa” in un campo di concentramento polacco. In condizioni proibitive, al limite della dignità umana, tra umiliazioni e sofferenze fisiche, conobbe il sadismo e la violenza delle SS, senza mai lasciarsi piegare. Non del tutto, almeno. Coraggioso come un leone, sfidò ogni avversità e…migliaia di chilometri: solo al termine di un viaggio lungo e rocambolesco, riuscì a far ritorno in patria e a diventare nuovamente padrone della sua vita. Maestro di umanità e tenacia, ha per anni raccontato nelle scuole del territorio gli orrori della guerra e sulla sua vicenda ha scritto, insieme ad altri due deportati, “Diari di guerra e di prigionia”. Alla sua storia è dedicato anche un documentario dal titolo «In mano ai barbari».

Nelle scorse settimane nonno Basilio è stato oggetto di feroci attacchi da parte degli haters, i quali ritengono che sia troppo anziano per “sprecare” una dose di vaccino (“Potevi cederlo, per te è inutile”) e, visto che lo hanno vaccinato, almeno ha fatto da cavia.

Ma nonno Basilio non si è lasciato intimorire dall’odio e ha risposto a queste incursioni social: “Possono dire quello che vogliono. La gente non c’è tanto da ascoltarla, che poi, un secondo dicono una cosa e il momento dopo ne dicono un’altra. Io, se c’è da fare il vaccino, me lo fo e me lo feci.”

E sulla paura di morire di coronavirus, spiega: “A me, se parlano di paura, viene da ridere. Nella vita, si attraversano migliaia di problemi, ma quando viene il tuo giorno, serve solo il coraggio, mica la paura”.

Dall’esperienza di nonno Basilio, per fortuna, possiamo trarre anche del buono, ricordando i tanti, soprattutto giovani, che gli hanno manifestato da ogni parte d’Italia affetto e solidarietà.

 

Emilia Carotenuto

Aldo Pettorino

Miriana Riccio

4a classico