Il suo nome è Pier Paolo Spinazzè, in arte “Cibo”, un ragazzo veronese con un sogno: utilizzare il cibo come mezzo per la diffusione d’amore e annullamento dell’odio. Pier Paolo è uno street artist che corre tra le strade di Verona e dintorni per ricoprire, proprio con il cibo, qualsiasi disegno che inciti all’odio razziale, principalmente scritte che inneggiano al fascismo, svastiche e croci celtiche, sparse su molte mura della sua amata città; e cosa c’è di meglio di un muffin goloso, fragole, una torta o un bel panettone? Ecco, questo è proprio il lavoro di Pier Paolo, che dedica parte della sua vita a questa bella opera civile, già dal 2008. Le sue parole sono semplici ma ad effetto: “Non faccio politica ma un’azione semplice, di decoro perché amo il mio Paese e penso che le città siano dei grandi musei e per questo voglio che siano belle. Ho ricevuto anche molte minacce ma non mi fermano, anzi mi stanno motivando sempre di più, perché l’odio e la paura vanno combattuti con la cultura”; questo è il suo insegnamento rilasciato nell’intervista ad Atribune.

Pier Paolo, infatti, ha molti haters che spesso sono arrivati a minacciarlo, anche con gesti preoccupanti, come uno degli ultimi con una bomba carta posizionata sotto la sua auto. Molte delle persone alle quali non è gradita la sua arte sono anche funzionari pubblici, come afferma lo stesso artista, che spesso hanno provato a fermarlo e bloccarlo, utilizzando gli organi della Repubblica per promulgare odio. Inoltre, sfortunatamente, spesso i suoi murales vengono coperti, ancora una volta, dalla presunzione dell’ignoranza di coloro i quali non apprezzano il suo lavoro e deturpano le sue opere. In risposta a tutte queste persone Pier Paolo risponde: Mi infastidisce molto che i miei disegni vengano danneggiati, ma della stupidità ne ho fatto un plus! Il gesto di rovinare un murales non ha scusanti, è un’opera d’arte pubblica, perciò di tutti, non mia. Cosa faccio, allora? Vanificare l’odio con l’arma decisiva per chi non ha cultura: l’ironia! Il loro odio, un’abbondante dose di perseveranza, una discreta capacità tecnica, li dovrò ringraziare sempre, senza di loro sarei ancora a disegnare la domenica con gli amici. Perciò GRAZIE FASCY!” 

Ecco la risposta carica di ironia e sarcasmo che Pier Paolo ha lanciato come formula risolutiva e ferma contro l’ignoranza di certe persone, che ha deciso di ignorare con una manciata di indifferenza, un pizzico di buona volontà e tanta ma tanta, tanta pazienza. Non si arrende davanti a nulla e continua il suo lavoro contento di diffondere cultura ed amore come antidoto ad un odio razziale che di questi tempi, dato il tempo trascorso dal regime nazista, dovrebbe essere ormai eliminato. Ma purtroppo non è così e nessuno agisce, ed è qui che Pier Paolo trova la forza per insistere e perseguire il suo sogno, senza mai fermarsi, girando di città in città, anche in altre zone d’Italia e d’Europa. Insomma “Cibo” è l’eroe di cui non sapevamo di aver bisogno.