Come ci si sente a trovarsi in un corpo che non riteniamo appropriato alla nostra persona?

 Come ci si sente a lottare contro se stessi senza trovare una via d’uscita?

Come ci si sente a non avere autostima e a cercare di migliorarsi ricorrendo a dinamiche così drastiche da compromettere la nostra salute?

CHE COSA SONO I DISTURBI ALIMENTARI?

I disturbi del comportamento alimentare sono patologie caratterizzate da un’alterazione delle abitudini alimentari e da un’eccessiva preoccupazione nei confronti del peso e delle forme del corpo.

Si manifestano soprattutto durante l’adolescenza e colpiscono in particolare il sesso femminile.

Tra i DCA più comuni ritroviamo: l’anoressia nervosa, la bulimia nervosa e il disturbo di alimentazione incontrollata.

I comportamenti tipici che si adottano comprendono il digiuno, il rigetto per controllare il peso, la diminuzione dell’introduzione di cibo e un’intensa attività fisica;  le cause sono innumerevoli, impossibili da classificare.

Soffrire di un disturbo alimentare cambia la vita di una persona a livello psicologico, morale e fisico, limitando le capacità relazionali, lavorative e sociali. L’unica preoccupazione è quella di ingrassare, quindi tutto ruota intorno al cibo. Quest’ultimo diventa un’ossessione in ogni momento della giornata e compromette l’attenzione verso azioni abitudinarie che prima  sembravano banali e che ora diventano difficili e motivo di ansia. 

Solitamente non si tende a chiedere aiuto perché si è nella fase del rifiuto, in quanto la persona all’inizio non si rende conto di avere un problema o non  sa come affrontare l’argomento.

Inoltre, la perdita iniziale di peso può far sentir meglio per i complimenti che si ricevono,  di conseguenza, l’autostima aumenta. In un secondo momento, invece, le cose peggiorano e anche se ci si rende conto del pericolo, non si riesce a trovare una soluzione, non si riesce ad uscire da questo vortice infinito.

Il 15 marzo è la giornata internazionale del cosiddetto “Fiocchetto Lilla” contro i disturbi del comportamento alimentare, promossa per la prima volta nel 2012 dall’associazione “Mi Nutro di Vita”,  con lo scopo  di offrire supporto a coloro che stanno lottando contro se stessi e di dimostrare  che non sono soli, ma che hanno tutto il nostro appoggio. L’iniziativa parte da un padre, Stefano Tavilla, che ha perso la figlia Giulia a soli 17 anni per bulimia   proprio il 15 marzo. E’ importante, quindi, far capire alle persone affette da questi disturbi  che non bisogna scoraggiarsi e che bisogna interessarsi alla propria salute considerandola una priorità. Al giorno d’oggi vi è un notevole incremento di adolescenti soggetti a tutto questo, in cerca di un’approvazione basata esclusivamente sull’idea di un corpo perfetto. Rivolgo un appello a questi:” Non siete soli, fatevi sentire e non esitate a chiedere aiuto”.

Abbi cura del tuo corpo, è l’unico posto in cui devi vivere!

Gaetana Scarpa

Francesca D’Avino

IV E scientifico