#IMPARACONME IL MONDO DEI QUEER
Il termine “Queer ” è un’identità sessuale e di genere completamente differente dall’eterosessualità.
Tutte le persone che fanno parte della LGBTQ+ (lesbiche, gay, bisex, transgender) possono identificarsi nel termine “queer” .
Inizialmente, questa parola era usata in modo dispregiativo nei confronti delle persone omosessuali, in particolare verso i maschi considerati “effeminati”, ma come tutte le parole anche questa si è evoluta nel tempo cambiandone significato.
Ancora oggi molti membri della LGBT+ considerano il termine “queer” come insulto omofobo, dato il suo significato passato di “strano”, mentre altri rivendicano l’uso negativo di questo termine in maniera positiva.
Le persone Queer sono incluse all’interno della Comunità LGBTQ+ , ma non necessariamente hanno un’etichetta specifica.
I QUEER NON SONO CISGENDER
Le persone cisgender (o cisessuali), da non confondere con i transgender, sono coloro che vivono a proprio agio con il proprio sesso.
Non bisogna pensare che tutte le persone siano cisgender, e i queer e transgender ne sono la prova poiché non si riconoscono nel proprio sesso.
Se un ragazzo, che si identifica come queer, si sente una donna ma ha le caratteristiche fisiche di un maschio, è considerato no-cisgender e lo stesso vale per le persone transgender. Essi possono ricorrere ad un processo di transizione ma non sono obbligati; è una questione di scelte personali
perché liberi di fare qualsiasi cosa con il proprio corpo.
E’ SBAGLIATO CONSIDERARE UN “QUEER” GAY O LESBICA?
E’ bene prima che la persona che si ha di fronte si confidi e dichiari di essere Queer e non Gay o Lesbica.
Non sarà un atteggiamento “femminile” o “maschile” ad attestare che quella persona è gay o transgender. La libertà di amare e di essere va concessa a tutti, nessuno può giudicare la vita degli altri né tanto meno stabilire che un’identità diversa dall’essere gay o etero sia frutto solo di confusione.
I queer sono spesso accusati di essere incapaci di scegliere chi amare e vengono considerati immaturi, ma non è così. Le persone queer non si etichettano “omosessuali” ma conducono lo stesso una vita normale col proprio partner sia nell’ambito sentimentale che in quello sessuale.
Ognuno di noi ama in modo diverso e c’è chi vuole etichettarsi come “etero” o “gay” e chi invece preferisce amare solamente, senza considerarsi omosessuale o eterosessuale.
I Queer esistono e chi ne nega l’esistenza deve farsene una ragione. Come esiste la donna eterosessuale, esiste anche la donna queer;
bisogna, dunque, amare e lasciare liberi di amare chi si vuole, con o senza etichette.
Le tante lotte combattute negli ultimi cinquant’anni per giungere alla parità di genere sono inutili se non si è pronti ad accettare che esistono orientamenti diversi da quelli eterosessuali.
Prima di parlare di identità e preferenza sessuale,
bisognerebbe creare una società “pulita” educando il singolo individuo all’Amore e al rispetto dell’altro.
L’educazione è un modo di vivere e, dunque, educare all’amore vuol dire proprio questo: basare le proprie scelte e le proprie azioni sull’Amore.
Va sottolineato che non è la figura genitoriale l’unico responsabile dell’educazione del singolo individuo ma soprattutto la società.
Infine, il rispetto è raggiungibile tramite l’empatia ovvero la capacità di comprendere lo stato d’animo e le esigenze dell’altro con nessuna critica o giudizio.
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