Il giorno 24 febbraio nell’aula magna del liceo Pitagora- Croce  alcuni ragazzi hanno avuto l’opportunità di incontrare Marco Marsullo, autore del libro “I miei genitori non hanno figli”, pubblicato nel 2015.

Durante queste due ore gli studenti hanno presentato alcuni lavori multimediali e non, drammatizzato scene del libro, parlando degli aspetti della storia che li hanno colpiti di più e dimostrando all’autore quanto il libro li abbia appassionati. Marsullo ha poi preso la parola, rispondendo ad alcune domande.          Ha dichiarato di aver scritto questo libro, in gran parte autobiografico, senza specificare il nome del protagonista affinché chiunque lo legga ci si possa identificare e di aver fatto in modo che il protagonista stesso fosse circondato da poche persone, perché i riflettori fossero concentrati esclusivamente su di lui e sui suoi sentimenti. Ha poi parlato della persona a cui ha dedicato questo scritto, sua nonna, che per lui è la dimostrazione che “con la perseveranza e la fantasia si può andare da tutte le parti”. Attraverso i suoi modi diretti e amichevoli è riuscito ad eliminare ogni distanza tra lui e gli alunni, così da far sentire i ragazzi “a casa” e  regalare loro consigli importanti. Parlando della sua esperienza scolastica e dei suoi rapporti non del tutto positivi con la scuola, ha ribadito l’importanza dell’istruzione. In particolare, raccontando della sua esperienza universitaria, intrapresa solo per volere dei genitori, ha affermato: “Ricordatevi che l’unica persona che non dovete mai deludere siete voi, anche nei rapporti sentimentali…createvi un futuro in cui siete fieri di voi e felici con la cosa che fate… Non dovete pensare “non guadagnerò abbastanza” altrimenti vivrete una vita in cui vi colpevolizzerete”. Con questa affermazione è riuscito a lanciare un messaggio di cui hanno bisogno soprattutto i giovani: seguire le proprie passioni. Della sua passione, la scrittura, ha detto in seguito: “…quando scrivo sono felice, come se non fosse mai passata una riga da quando ho iniziato…  È una cosa che amo, ma allo stesso tempo fa male, è doloroso, ma  fantastico”. Tra le cose c’è  il mare, che ha un ruolo importante anche all’interno del libro. È proprio il protagonista a rifugiarsi nell’immensità del mare quando ha bisogno di tranquillità, di liberarsi dalle pressioni dei genitori.

Marsullo non si è limitato, quindi, a parlare del suo libro ma è stato capace di donare spunti di riflessione ai ragazzi, contribuendo alla loro crescita personale.