UNA DONNA RIVOLUZIONARIA: MARGHERITA HACK
La vita dell’immensa Margherita è stata descritta in un film della RAI, mandato in onda il 5 marzo.
Margherita nacque a Firenze nel 1922, e muore a 91 anni nel 2013 a Trieste, città che nel 1964 la vide diventare la prima donna a dirigere un Osservatorio Astronomico, è stata infatti un’astrofisica, divulgatrice scientifica ed attivista italiana, la sua fortuna più grande sono stati i suoi genitori, che l’hanno cresciuta “libera”. Fin da bambina ha sempre scelto per stessa. I suoi genitori, emancipatissimi per quei tempi, l’hanno educata insegnandole i valori di libertà, parità e curiosità, che l’hanno portata a diventare, da adolescente, anche una campionessa dello sport
Il film intitolato “Margherita delle stelle”, poiché veniva definita spesso “la signora delle stelle”, racconta la sua vita, una vita anticonformista, da ragazza libera, che odiava le mode e amava il cielo. La sua mentalità creava scalpore. Infatti stava per essere espulsa dal suo liceo per aver criticato il duce, era una vegetariana convinta come i suoi genitori e indossava sempre ciò che più preferiva.
Aldo è stato il suo primo amico d’infanzia e poi il suo compagno di tutta una vita. Con lui ha costruito un rapporto e poi un matrimonio fondato sul rispetto, un matrimonio al di là di ogni usanza e tradizione.
Margherita Hack è riuscita a realizzare i suoi sogni grazie alla sua dedizione e alla passione per il mondo delle stelle. A dispetto di tutte le convenzioni e del ruolo della donna in uso all’epoca, si è affermata in un mondo fatto e governato da soli uomini, grazie alla sua libertà autentica e a una curiosità inesauribile. Oltre ad essere una scienziata si è battuta per moltissime lotte civili: per i diritti degli omossessuali, degli animali, per l’ecologia, per il testamento biologico e l’eutanasia, per lo studio delle cellule staminali e altro. Inoltre ha aiutato numerosi ragazzi, ma soprattutto ragazze, a studiare, lasciando uno degli Osservatori più efficienti d’Italia. Un asteroide dal 1995 porta il suo nome: 8558 Hack.
Margherita Hack però è una delle poche donne che ha ricevuto i giusti riconoscimenti, al contrario di molte altre, racchiuse nella categoria “Nobel negati”. Tra queste rientrano: Rosalind Franklin (1920-1958), che diede un contributo essenziale alla Biologia Molecolare, fornendo le prove per la Struttura del DNA, alla quale furono rubate le fotografie della diffrazione ai raggi X del DNA; Milena Marie-Einstein (1875-1948), che lavorò duramente con il marito per 16 anni, formulando la teoria della relatività, ma il suo lavoro, a differenza di quello del marito, non fu riconosciuto; e ancora Chien Shiung Wu (1912-1997), che lavorò al progetto Manhattan dimostrando che il “principio di parità” non era intoccabile come si pensava, ma era valido solo in campo subatomico e il Nobel andò ai suoi colleghi; e ancora Jocelyn Bell-Burnell (1943- ), una donna contemporanea, che però ha subito ingiustizie e discriminazioni perché donna e che all’età di 24 anni scoprì le pulsar, corpi celesti la cui apparizione fu del tutto inaspettata, ma il Nobel lo vinse il relatore della sua tesi di laurea.
Le donne appena elencate qui sono solo una piccola parte. Questo ci chiarisce che essere donna è stata ed è una penalizzazione. In poche hanno avuto la fortuna di Margherita Hack e, nonostante tanti cambiamenti, oggi è ancora difficile per una donna affermarsi, soprattutto in Italia e non solo nel campo scientifico.
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