Il treno della speranza
Il primo marzo la città di Torre Annunziata ha ospitato l’autrice del bestseller “Il treno dei bambini”, Viola Ardone, per mostrarle l’ il murales realizzato presso l’ istituto dei Salesiani e ispirato alla tematica trattata nel primo libro che dà inizio alla trilogia. Questa iniziativa è nata grazie all’impegno della libreria Libertà Erboristeria e Biobar Asperula, la quale ha coinvolto alunni, insegnati e dirigenti scolastici creando una vera e propria comunità basata sulla collaborazione e sull’unione. “Fatico a trattenere l’emozione nel vedere la comunità così unita” dichiara Fabio Cannavale, presidente dell’Associazione Libertà. Questo progetto ha reso partecipe il Liceo Artistico e delle Scienze Umane “De Chirico” , l’Istituto Comprensivo “Parini Rovigliano”, l’Istituto comprensivo “Vittorio Alfieri”, il Secondo Circolo Didattico “G. Siani”, la Scuola secondaria Primo grado “G. Pascoli”, l’Istituto Comprensivo “Giacomo Leopardi”, la Direzione Didattica Statale Circolo “C.N. Cesaro”, il Liceo Statale “Pitagora B. Croce” e l’Istituto di Istruzione Superiore “G. Marconi”. Il murales rafforza il legame tra Viola Ardone e Torre Annunziata, dove sono state girate anche alcune scene per la rappresentazione cinematografica del libro.
La raffigurazione del treno passante per l’Italia fino a fermarsi nella parte settentrionale rappresenta il viaggio della speranza di poter trovare una vita migliore, che il meridione nel dopo guerra non poteva offrire.
“Pensare che una storia che ho immaginato io sia diventata un’opera d’arte mi riempie di gioia, è una sensazione bellissima” afferma Viola Ardone.
“Il treno dei bambini” narra la storia di Amerigo, un bambino del sud , il quale nel 1946 abbandona la città di Napoli e sale su un treno dopo esser stato strappato dal grembo materno. Assieme ad altri bambini nella sua identica situazione attraversa l’intera penisola e trascorre alcuni mesi con una famiglia del Nord. Amerigo tramite il suo sguardo di bambino di sette anni ci mostra il suo stupore e la sua meraviglia nell’ osservare un’Italia che si rialza dalla guerra. Una storia di separazione, che culmina con il dolore di chi sa che per sopravvivere non può sottrarvi.
Un libro commovente che allo stesso tempo induce a credere nella speranza di una svolta e soprattutto di un futuro migliore. Una giornata all’insegna della cultura che ha coinvolto l’intera comunità ed emozionato la scrittrice, andata via da Torre Annunziata con la certezza di avere contribuito in parte a promuovere un cambiamento a livello culturale nella nostra città
Paola Cirillo e Rosarita Fattorusso 3AC
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