ELEZIONI EUROPEE 2024 Tutto quello che è necessario conoscere sull’imminente appuntamento elettorale
Tra il 6 e il 9 giugno 2024 si terranno in tutta Europa le elezioni europee, volte ad eleggere gli europarlamentari che rappresenteranno ogni paese nel parlamento comunitario di Strasburgo. Queste saranno le decime elezioni europee della storia (le prime si sono tenute nel 1979).L’Unione Europea, contenente ben 27 stati al suo interno, con una popolazione complessiva di oltre 448 milioni di persone e un PIL di 14,8 trilioni di dollari è una delle principali potenze mondiali (o, almeno, ha le potenzialità per diventarlo). Le sue, sono le seconde elezioni democratiche più grandi del mondo (seconde solo a quelle indiane). Considerarle come appuntamento elettorale di prim’ordine dovrebbe essere automatico, ma quest’anno stanno ricevendo ancor più attenzione, visto che l’unione si trova dinnanzi a delle sfide alquanto importanti.
La rappresentanza
Il numero di rappresentanti che ha ogni paese è determinato in proporzione alla sua popolazione; in sostanza paesi grandi e popolosi come la Germania o la Francia ne hanno molti (rispettivamente 96 e 81), mentre paesi più piccoli e con un basso numero di abitanti si ritrovano con un pugno di rappresentanti, come nel caso di Malta e Lussemburgo (6 a testa). L’Italia, essendo uno dei paesi più popolosi, è anche uno di quelli che detiene un alto numero di seggi, ossia 76, e per questo è uno dei paesi più rilevanti politicamente, nonché uno dei sei membri fondatori dell’UE.
Parlamento europeo |
Principali temi
I pilastri su cui si stanno muovendo i gruppi politici sono riassumibili semplicisticamente in tre punti:
-Difesa e supporto militare all’Ucraina, con eventuale creazione di un esercito unico per tutti gli stati membri.
- Tematiche ambientali e Green New Deal, piano istituito dalla scorsa commissione per combattere i cambiamenti climatici.
- Immigrazione, con un’Europa divisa tra accoglienza e contenimento.
Partiti nazionali e gruppi politici
Votare per le europee può risultare simile a votare per le elezioni nazionali. Difatti, si vota per i partiti nazionali, ma che poi confluiranno in dei gruppi politici europei nel parlamento di Strasburgo. Il parlamento voterà per un candidato alla commissione (una sorta di presidente del consiglio europeo), il quale, a sua volta, deve essere proposto dal consiglio europeo, istituzione composta da tutti i capi di stato o di governo dell’UE. Ogni gruppo politico europeo ha uno (se non più) “spitzenkandidat”, ossia dei candidati di punta, che sono dei papabili candidati alla presidenza nel caso di vittoria del gruppo di appartenenza.
I gruppi politici europei sono sette, partendo da destra:
- Identità e democrazia. Sono i più a destra di tutti, fortemente anti-immigrazione, populisti ed euroscettici (ossia vorrebbero ridurre i poteri dell’UE, se non addirittura smembrarla del tutto). Sono anche ambigui sul rifornimento di assistenza all’Ucraina. I principali esponenti del gruppo sono la Lega di Matteo Salvini e il Rassemblement National di Marine Le Pen (uno dei principali partiti francesi).
- Conservatori e Riformisti europei. Sono nazional-conservatori, vorrebbero frenare fortemente l’immigrazione, sono pro-nato e favorevoli al supporto militare all’Ucraina. Tuttavia sono contrari all’istituzione di un esercito comune e al Green New Deal. Loro leader è il nostro presidente del consiglio Giorgia Meloni, di Fratelli d’Italia. Rilevante è anche il partito conservatore spagnolo Vox.
- Partito Popolare Europeo. Questo storico gruppo piuttosto europeista e liberale, vuole contenere l’immigrazione, aiutare fortemente l’Ucraina e fare passi avanti per una difesa comune. Vogliono proseguire la transizione ecologica e raggiungere l’obiettivo di 0 emissioni entro il 2050. Fanno parte del gruppo Ursula Von der Leyen, presidente della Commissione europea, e il partito Forza Italia, di Antonio Tajani.
- Renew Europe. Sono i più europeisti, pro-nato e pro-Ucraina tra tutti. Puntano a stabilire un’unione europea della difesa entro il 2040. Sostengono l’immigrazione, seppur regolare, e si battono per un miglioramento del Green New Deal con dei passi in avanti con le energie rinnovabili. Fanno parte del gruppo il partito Renaissance del presidente francese Macron e, per quanto riguarda l’Italia, la lista Stati Uniti D’Europa e Azione, di Carlo Calenda.
- Loro intenzione è quella di continuare a supportare l’Ucraina, dare avvio a delle politiche di accoglimento dei migranti che siano etiche ed umane; pertanto disdegnano accordi con paesi terzi, non solo per quanto riguarda l’immigrazione, ma anche per l’approvvigionamento energetico, se quelle nazioni sono rette da regimi dittatoriali. Ma, come suggerisce il nome, la loro priorità è l’ambiente: sono quelli che più supportano il Green Deal e che vogliono fissare gli obbiettivi più ambiziosi in merito alla transizione energetica. Fanno parte di loro tutti i movimenti verdi d’Europa, presenti anche in Italia.
- S&D. Socialisti e Democratici. Gruppo di centro-sinistra, le loro priorità sono la garanzia di un lavoro dignitoso e sicuro per tutti, con molte proposte nel campo sociale. Vogliono andare avanti convintamente nella strada della transizione verde e nel supporto all’Ucraina. Fanno parte del gruppo, tra gli altri, i partiti socialisti di Germania e Spagna e quello democratico in Italia, guidato da Elly Schlein.
- The Left. Gruppo più a sinistra dell’intero europarlamento, contiene al suo interno anche movimenti comunisti. Ha obbiettivi di neutralità climatica paragonabili a quelli dei Verdi, ma sono per un cessate il fuoco in Ucraina. Essi infatti non sono disposti a dare sostegno militare e, anzi, dichiarano di voler investire tutti i soldi spesi per la difesa in cultura. Sono favorevoli a dei regolari e sicuri canali migratori. Sono sensibili a diverse tematiche sociali e, ovviamente, contrari alle privatizzazioni. In Italia ne fa parte Sinistra Italiana, di Nicola Fratoianni.
1Composizione del parlamento europeo per gruppi |
Come alcuni avranno notato, non è menzionato, tra i grandi partiti italiani, il Movimento 5 stelle. Questo, perché esso non fa parte di alcun gruppo europeo e perciò suoi eventuali eletti saranno indipendenti. Si rumoreggia da alcuni giorni circa la creazione da parte dei pentastellati di un gruppo di sinistra populista, che includerebbe, ad esempio, i social-democratici filorussi slovacchi. Sarebbe comunque un gruppo molto ristretto e dalla scarsa rilevanza.
Possibili scenari
Come si può constatare osservando l’immagine sopra riportata, il gruppo europeo con più seggi è quello popolare (PPE, con 178 europarlamentari), seguito da quello socialista (S&D, con 140) e quello liberale (RE, con 102). Questi tre gruppi detengono insieme la maggioranza e vanno a formare l’attuale commissione guidata da Von Der Leyen. Alcuni paventano, o sperano, in una grande crescita dei gruppi più di destra (ECR e ID), che potrebbero formare una commissione con i popolari, tagliando fuori liberali e socialisti. Sarebbe la commissione più di destra della storia europea, che si è sempre retta su alleanze tra i gruppi più moderati. In realtà quest’eventualità, di cui tanto si parla, è alquanto improbabile. Se infatti è abbastanza sicuro che avremo una crescita delle destre più radicali a discapito dei partiti centristi, è quasi certo anche che essa non sarà esponenziale ma si tradurrà piuttosto nel guadagno di qualche seggio a danno dei partiti tradizionali. Pertanto, con molta probabilità, la prossima commissione sarà simile a quella attuale ma, se si costruirà sull’appoggio dei medesimi partiti, dovrà contare su una maggioranza più risicata.
Come il lettore avrà osservato, ho voluto dare risalto alle tematiche della politica prettamente europea, non prestando attenzione alla campagna elettorale nostrana, che si è tradotta in uno squallido gioco da circo. Chi ne ha diritto non deve essere scoraggiato nell’andare a votare per le tematiche di politica nazionale. Parlamento italiano ed europeo sono due cose molto diverse. È bene ,pertanto, trovare il gruppo europeo che ha le idee più convincenti e votare il corrispettivo partito, con la consapevolezza di, non solo stare adempiendo ad un dovere civico, ma di stare anche contribuendo a costruire l’idea di Europa che ognuno immagina come giusta.
Simone Miccio 2a classico
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