Vivevo in Gambia, ma non lavoravo, allora ho detto a mia nonna ‘Vado in un altro Paese’”. È iniziato così il viaggio di Lamin Darboe, 20 anni, che ora vive e lavora a Torre Annunziata nella pizzeria “Casa Caponi”.

Sono partito per la Libia su un camion. Il viaggio è stato difficile perché ho attraversato Paesi in cui c’era la guerra”. Il tragitto dal Gambia alla Libia è durato due mesi e Lamin doveva fermarsi spesso per cercare lavori occasionali che gli consentissero di racimolare il denaro necessario a proseguire il viaggio.

Bisognava guardarsi anche dalla polizia” che rimandava indietro, nei Paesi di provenienza, coloro che provavano ad uscire dai confini. “Hanno sparato ad un mio amico davanti ai miei occhi, perché non aveva i soldi necessari per continuare il viaggio.”

Per evitare la stessa sorte, Lamin e alcuni suoi compagni hanno deciso di continuare il percorso a piedi, superando le frontiere di diversi paesi e rischiando molte volte la vita.

Giunti in Libia siamo arrivati a Grigaras, dove siamo rimasti per due mesi quasi senza mangiare, aspettando di poter salire su un gommone” L’imbarcazione non era adeguata per il trasporto di 150 persone. Fortunatamente tutti si sono salvati.

Nel Marzo 2016, Lamin (aveva 17 anni) è sbarcato a Salerno e fu accolto dai Salesiani, in particolare da don Antonio Carbone, che lo ha aiutato a poi a trovare lavoro a Torre Annunziata, presentandolo ad Alessandro Pagano e a Vincenzo Auricchio, i proprietari della pizzeria.

Qui lo abbiamo accolto con affetto, e in città tutti gli vogliono bene”, dicono.

Lamin ha avuto un destino migliore di suo fratello, che in Europa non c’è mai arrivato. Ora il razzismo non lo spaventa poiché nella vita ha dovuto affrontare ostacoli ben più grandi. Gli resta un desiderio: andare in Gambia per riabbracciare la sua famiglia.

Marilisa Paduano VB classico

Miriam Avagnano VB classico