Blanca è una serie Tv mandata in onda dal 22 novembre al 21 dicembre in prima serata su Rai 1. Disponibile anche su Rai play, è stata prodotta dalla Lux Vide in collaborazione con Rai Fiction, per la regia di Jan Maria Michelini. La protagonista, Maria Chiara Giannetta, interpreta Blanca Ferrando, che si distingue per il suo coraggio e soprattutto per la sua cecità. La nostra giovane donna era diventata cieca all’età di 12 dopo un tragico incendio in cui aveva perso la vita anche sua sorella maggiore Beatrice.

Il lavoro in polizia

Dal primo episodio inizia per Blanca il suo percorso da stagista al commissariato di Genova. Dovrà dimostrare al suo capo, il commissario Mauro Bacigalupo, interpretato da Enzo Paci, di essere all’altezza di quel compito. Nella serie vediamo anche Giuseppe Zeno nei panni dell’ispettore Michele Liguori e Pierpaolo Spollon in quelli del cuoco Nanni Busalla; entrambi saranno completamente travolti dall’intraprendente stagista, anche se in maniera differente.

Nonostante i quotidiani rimproveri del commissario e i ricordi un passato fin troppo presente nella sua vita, Blanca non è mai sola: la accompagna il suo cane guida Linneo, un bulldog francese femmina. Un’altra amica importante per la protagonista è l’estetista Stella, sempre pronta a consigliare Blanca sull’outfit da indossare. E inoltre, nel primo episodio, la poliziotta seguendo il suo primo caso stringe anche un forte legame con una ragazzina dal carattere difficile.

La serie Blanca è ispirata dall’omonimo romanzo

Presentata pubblicamente il 6 settembre 2021 alla Biennale di Venezia, la serie è liberamente ispirata al romanzo Blanca di Patrizia Rinaldi, scrittrice napoletana classe 1960, educatrice e appassionata alla formazione dei giovani in difficoltà. Nel 2009, dopo aver scritto alcuni romanzi gialli, la scrittrice ha creato il personaggio di Blanca.

In un’intervista Patrizia Rinaldi ha dichiarato: «La Blanca della serie televisiva somiglia alla mia in alcune caratteristiche, in altre meno: gli immaginari possono contaminarsi e al contempo restare liberi. D’altra parte anche nelle traduzioni dei romanzi, quando il lavoro si attiene in maniera troppo pedissequa al testo non sempre funziona. Sono grata a chi ha lavorato così bene.»

Nella serie ci sono varie differenze con il personaggio della Rinaldi a partire dal cognome: nel romanzo è Occhiuzzi. Il libro è ambientato nel commissariato di Pozzuoli e il commissario fa di cognome Martusciello. Blanca Occhiuzzi non è una stagista, ma anzi una commissaria affermata. Ha superato la quarantina, perciò la sua è una bellezza che inizia a consumarsi; ma ha in comune con la Ferrando il non piangersi addosso, cercare da sola una soluzione ai propri problemi e avere questa passione innata per l’investigazione. Entrambe cercano di scardinare i pregiudizi legati alla disabilità. Nella serie è presente una scena in cui il commissario, parlando di Blanca, la definisce “cieca” con una certa esitazione, e, prontamente, Blanca gli fa notare di poterlo dire tranquillamente poiché non si tratta di una parolaccia.

Decodage e collaborazione con Bocelli

Blanca, essendo cieca, ha un udito più acuto ed è un esperta del décodage (letteralmente “decodifica”), ovvero l’ascolto analitico di registrazioni riguardanti un caso. Maria Chiara Giannetta per interpretare al meglio un personaggio ipovedente è stata aiutata dalla consulenza del tenore Andrea Bocelli sull’olofonia. È una tecnica di registrazione che permette di ascoltare i suoni nel modo più simile a come potrebbe ascoltato dall’orecchio umano. Nel 1980 l’italiano Umberto Maggi insieme all’ingegnere elettronico argentino Hugo Zuccarelli inventarono questa singolare tecnica, usata per realizzare l’intera serie.

Ma ora, perché guardare Blanca?

Molti potrebbero pensare che una donna giovane con un significativo limite della vista potrebbe essere indifesa o in cerca di sicurezza. Ma Blanca ci farà capire che non ne ha bisogno. È coraggiosa e cerca in tutti i modi di vivere come tutti, non rinunciando a nulla. Guardando con quanta passione e determinazione fa il suo lavoro viene voglia di impegnarsi, di rimboccarsi le maniche e guardare oltre il buio che ogni giorno ci circonda.

Il padre dell’aspirante poliziotta fin da subito ha insegnato a sua figlia a non avere paura del buio e, anche se poteva essere difficile, questo sarà il suo faro. Blanca, dopo la scomparsa della sorella, rinforzerà il legame con il padre che la supporterà nell’autonomia regalandole proprio la sua fedele Linneo. Un altro aspetto che credo sia fondamentale è capire quanto siano veri i personaggi: in tutti gli episodi, Blanca ci mostra i veri sentimenti di vittime, sospettati e di qualunque persona le stia affianco.

Per l’appunto queste storie riescono a coinvolgere lo spettatore per le situazioni presentate: la paura di ammettere i propri errori e quella di perdere una persona a noi cara, ancora il sollievo che segue ad una difficile prova. Blanca è la storia di formazione di una giovane stagista che cerca solo di essere sé stessa. Forse è questo il vero obbiettivo di qualunque giovane ragazzo: imparare a mostrarsi fragili, determinati e vivi.