“La democrazia è la forma di governo in cui il potere viene esercitato dal popolo, tramite rappresentanti che vengono liberamente eletti”. Questo è l’argomento portante della conferenza tenuta dal professore DERRICK DE KERCKHOVE a Vico Equense sabato 23 febbraio, nell’ambito dell’Accademia della democrazia, una serie di incontri organizzati dalla rivista Media Duemila. Questa forma di governo ha attraversato un percorso molto lungo e tortuoso, a partire dall’antica Atene fino ad arrivare ai giorni nostri dove è in vigore nella maggior parte dei paesi occidentali.

Una degenerazione della moderna democrazia è la datacrazia, che si fonda sulla raccolta e lo sfruttamento dei dati mediante l’uso delle più innovative tecnologie. L’esempio più lampante ed efficace è quello di Singapore, dove dal 1975 si è avuta una vera e propria trasformazione socio-politica. Precedentemente questo stato del Sud-Est asiatico versava in condizioni pietose in ambito economico e ambientale. Con l’ascesa al potere di LEE KUAN YEW la situazione è progressivamente migliorata, ottimizzando il controllo sulle città e sui suoi abitanti, soprattutto con l’imposizione di multe che punivano il comportamento scorretto dei cittadini riguardo l’ambiente. Il suo successore automatizza il controllo della metropoli asiatica tramite l’uso della tecnologia, iniziando la raccolta dei dati (datacrazia) che oggi ha raggiunto un ottimo livello. Lo stato ha posto delle telecamere non solo nelle strade, ma anche in luoghi privati come abitazioni, aziende  e negozi.

Anche se  questo modello è maggiormente  osservabile a Singapore, la sua diffusione è ormai internazionale, come in Cina e negli USA. Trump ha utilizzato la raccolta dati nella campagna presidenziale, adeguando la sua propaganda al volere della maggior parte della popolazione.

I fattori positivi della datacrazia sono sicuramente il rispetto delle leggi e del corretto vivere sociale, come è molto evidente a Singapore, ma ci sono molti aspetti negativi, come la riduzione della libertà privata e la creazione di un mondo sempre più manipolato dai potenti. Si rischia di precipitare nella società immaginata da George Orwell che nel suo romanzo 1984  racconta che ogni aspetto della vita dei cittadini è sotto il controllo di un grande occhio che sa tutto e decide tutto.