25 novembre, un giorno come tanti; o forse no.

Nel 1960, proprio in questo giorno, tre donne persero la vita. Erano le sorelle Mirabal, colpevoli solo di aver trovato  il coraggio di ribellarsi al loro dittatore dominicano che tenne la Repubblica in una situazione di totale arretratezza. Furono uccise brutalmente, ma oggi sono il simbolo della lotta alla violenza sulle donne.

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha voluto far sentire la sua vicinanza a tutte le donne vittime di violenza: “Contrastare la violenza sulle donne è compito essenziale di ogni società che si proponga la piena tutela dei diritti fondamentali della persona. L’educazione ed il rispetto reciproco, nei rapporti personali e nelle relazioni sociali, sono alla base del nostro vivere civile. La violenza sulle donne è un fenomeno sociale ingiustificabile che attecchisce ancora in troppe realtà, private e collettive, e nessun pretesto può giustificarla. Si tratta di comportamenti che vanno combattuti fermamente. La scuola e le altre attività in cui si esplica la crescita della persona devono essere in prima fila contro ogni forma di violenza, pregiudizio e discriminazione”.

Scarpe rosse, questo il simbolo scelto per ricordare chi, forse accecata dall’amore, non ha avuto la forza di ribellarsi al proprio uomo. La violenza  non è amore! Affinché il ricordo non sia fine a se stesso, molte città hanno promosso iniziative.  A Sala Consilina, per esempio, sono state poste molte scarpe di colore rosso  sulle scale, a simboleggiare un corteo di donne.

La paura ed il silenzio: molto spesso sono  proprio questi i motivi per i quali una donna perde il dono più prezioso che abbia mai potuto ricevere, la VITA.

Basta tacere! Diamo più voce al coraggio!