Mi chiamo Rita Romano, gestivo un giro di escort per mio padre Violetadottivo, il boss Don Ciro Bonavita. Finché non ha scoperto che qualcosina mi rimaneva nelle tasche. Ha preso me e le mie ragazze e ha organizzati un buffet… di piombo! Adesso voglio distruggere il suo impero, ma la famiglia rivale dei Sangiorgi ha avuto la mia stessa idea. Hanno sparato al mio fratellastro che, prima di perdere conoscenza, mi ha vista e riconosciuta.
Si presenta così Rita Romano, alias Violet, protagonista dell’omonima serie a fumetti “Violet. You never get out of the family”, pubblicata online da La Repubblica Napoli con cadenza quindicinale. Realizzato da GG Studio e Scuola Internazionale di Comics, è ora giunto alla seconda serie con l’episodio “Cina Connection”. La squadra, che conta sei episodi regolari e tre speciali, è la stessa della prima serie: testi di Davide Ricardi, disegni di Alessio Cammardella, inchiostri di Lorenzo Ruggiero e colori di Alessia Nocera.

Violet: eroina anticonvenzionale

Rispetto alle solite eroine dei fumetti, Violet è decisamente anticonvenzionale: ha un passato nella criminalità organizzata ma vuole riscattarsi lottando contro la camorra; non ha armi fantascientifiche o superpoteri ma una Vespa scassata e conosce le arti marziali grazie ad un pescatore di Procida. Il fumetto è ispirato alle strisce diffuse negli Stati Uniti fino a qualche decennio fa, con personaggi come Mandrake e Flash Gordon, ed ai più recenti fumetti di supereroi DC e Marvel. Dalle prime derivano la struttura a puntate e la cadenza quindicinale, come se fosse pubblicato assieme al giornale, oltre alla presenza alla fine di ogni episodio di un cliffhanger, un colpo di scena che si scioglierà nell’episodio successivo, lasciando i lettori con il fiato sospeso in attesa delle nuove strisce.

Date le premesse di lotta al crimine e arti marziali si potrebbe pensare ad un’atmosfera da film di Bud Spencer o Bruce Lee, ma Violet ha più in comune con con i gialli hard-boiled che con i supereroi statunitensi, a partire dall’assenza di superpoteri: negli episodi si vedono droga, botte, retate, omicidi e faide, un contesto quasi da noir napoletano. La vicenda è realistica, anche se a tratti esagerata: vediamo Violet impegnata nel suo doppio gioco per distruggere il clan dall’interno, contrastata tra il ripagare i malviventi con la loro stessa moneta ed il mantenere una propria etica, mentre si muove sullo sfondo di una Napoli dark, sempre in bilico tra bene e male. Questo si rispecchia anche nei disegni, divisi tra le atmosfere cupe delle azioni di Violet e dei clan e quelle più leggere della vita di Rita Romano. È proprio il misto di suspence, arti marziali, fumetti a strisce e noir a rendere Violet impegnata nella sua lotta al crimine un “personaggio”, perfettamente calata nella sua Napoli e capace di tenere i lettori con il fiato sospeso.

Francesco Di Nucci