Torna il terrore a Londra, a pochi giorni dall’attentato di Manchester. Poco dopo le 22 — le 23, in Italia — di sabato 3 giugno la capitale inglese è stata colpita da un attacco terroristico. Secondo la ricostruzione degli agenti, gli attentatori hanno prima utilizzato un furgoncino per lanciarsi a tutta velocità e investite alcune persone sul London Bridge, poi sono scesi e ne hanno ferite altre a coltellate. In seguito hanno proseguito la loro azione, verso il vicino Borough Market: impugnando coltelli dalla lunga lama hanno tirato fendenti all’impazzata. Immediatamente è entrata in azione la Blue Thunder, la squadra speciale anti-terrorismo dei Sas, le teste di cuoio dell’esercito britannico, che ha neutralizzato i killer dopo soli 8 minuti dalle prime segnalazioni ricevute. La polizia ha scoperto le nazionalità dei due attentatori: uno è britannico di origine pachistana, l’altro è marocchino. Del terzo non sono state invece ancora fornite le generalità. Le autorità li hanno identificati e stanno effettuando controlli sui precedenti: soprattutto per verificare se fossero già noti agli apparati di sicurezza. Il primo ha 31 anni, l’altro 27. Hanno agito con un furgone preso a noleggio e adesso si sta cercando di verificare se vi sono altri complici. Al momento non sono stati trovati collegamenti con i terroristi che hanno agito a Manchester al concerto di Ariana Grande, ma non è escluso che i due commando potessero fare parte di uno stesso network. Rimane alto il pericolo di nuovi attacchi. Nessun collegamento è emerso finora con l’Italia ma anche su questo sono in corso controlli. Le vittime sono sette, 36 i feriti ancora in ospedale di cui 21 in condizioni molto critiche. L’attentato si è verificato a cinque giorni dal voto britannico, tanto che si moltiplicano le richieste alla premier di rinviare il voto. I partiti hanno per il momento sospeso di nuovo la campagna elettorale.