In un momento così critico per il nostro paese, i cittadini italiani versano, a loro volta, in uno stato di assoluta confusione. La sfiducia nei confronti della politica si fa sempre più alta. C’è una mancanza di prospettive, una penuria di uomini politici veri e coraggiosi, fermi nelle loro decisioni e pronti a realizzare progetti finalizzati al bene comune.

Insomma, in questo clima delicato e ad alta tensione, sembra che l’unico che riesca a mantenere la calma sia il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ed è stato proprio lui a sconvolgere nuovamente l’Italia in questi ultimi giorni. O forse a salvarla.

Lo scorso 27 maggio Giuseppe Conte, colui che avrebbe ricoperto la carica di Presidente del Consiglio del nuovo governo “giallo-verde”, ha rimesso l’incarico dopo un colloquio con lo stesso Mattarella. E da questo momento, l’Italia ha conosciuto il finimondo. Immediatamente l’opinione pubblica si è spaccata: da un lato quelli “contro Mattarella”, ossia i pentastellati e leghisti ferventi, che speravano finalmente in un loro governo, dalle pretese oggettivamente irrealizzabili, che hanno sfogato la loro rabbia sui social, accusando Mattarella di tutto (rasentando il ridicolo, addirittura di alto tradimento). Dall’altro i “pro Mattarella”, persone che lo hanno difeso e ne hanno giustificato la decisione.

Stando a quanto proposto dalla coppia Salvini-Di Maio, il governo avrebbe avuto un orientamento economico e politico euroscettico, che avrebbe senza dubbio portato l’Italia a cercare un accordo per uscire dall’Europa. Si evince, dunque, come le accuse contro Mattarella siano infondate, in quanto il Presidente della Repubblica ha semplicemente ricoperto il suo ruolo di garante. Parla chiaro l’articolo 92 della Costituzione, secondo cui “il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio e, su proposta di questo, i Ministri”. Ma le menti degli assetati di potere hanno una vista troppo annebbiata per poter capire, ed è per questo che nelle ultime ore circola tra il M5S e la Lega l’idea dell’impeachment, ossia della destituzione di una carica politica per motivi abbastanza gravi.

Ma la scelta di Mattarella potrebbe essere considerata salvifica per lo stato. Abile nel mantenere la calma, coraggioso nel prendere una decisione del genere, il Presidente ha mostrato di amare realmente il paese. Un’uscita dall’Europa avrebbe portato lo stato allo sfacelo, la ciliegina sulla torta della crisi italiana.

L’accusa di Di Maio e Salvini non ha valide motivazioni, si basa su principi astratti, su fatti che non sussistono. Il problema dell’Italia oggi è la presenza di un’ignoranza nella politica, ignoranza dei principi costituzionali, specialmente da parte di uomini politici. Questo è il male peggiore da arginare, l’ignoranza, che spinge verso decisioni dannose per i cittadini e per il nostro paese.

 

Dario Gargiulo IV A Classico