Nella notte tra il 7 e l’8 dicembre, a Corinaldo, in provincia di Ancona, quella che doveva essere una semplice serata in discoteca si è tramutata nel peggiore degli incubi. Decine di ragazzi si erano radunati nel locale ‘Lanterna Azzurra’ per ascoltare il trapper Sfera Ebbasta. In attesa del cantante, i ragazzi stavano ballando, fin quando qualcuno, per motivi ancora non noti, ha iniziato a spruzzare uno spray al peperoncino. L’odore acre del gas urticante, che tende a bloccare le vie respiratorie, ha scatenato panico tra i ragazzi che hanno tentato disordinatamente di uscire dal locale. Qualcosa però è andato storto. Precipitandosi verso una delle porte di emergenza e trovandola chiusa, la folla si è riversata verso un’altra uscita che dà su un ponticello collegato al parcheggio. Usciti di corsa dal locale, tutti si sono accalcati per passare sul ponticello e una balaustra ha ceduto. I corpi si sono ammassati l’uno sull’altro e ciò ha provocato la morte di cinque ragazzi e di una mamma. Le vittime:  Asia (14 anni), Daniele (16 anni), Benedetta (15 anni), Mattia (15 anni), Emma (14 anni) ed Eleonora (39 anni).


La tragedia deve far riflettere sul valore che si dà al profitto, mentre si trascura la sicurezza e la vita. I biglietti venduti sono stati 1400, mentre la capienza del locale era di 900 persone. Per giustificare la porta sbarrata è stato detto: “Al momento del concerto, il cantante doveva vedere il locale pieno,  la porta non doveva essere aperta prima del suo arrivo”. C’è chi, pur di trovare un colpevole, accusa il cantante, definendo la sua musica “musica del demonio”, magari colpevolizzando gli stessi genitori che lasciano ascoltare ai figli questo genere, definito “trap”. Non esiste nessuna musica “del demonio”. I concerti devono essere occasioni per divertirsi e per condividere le proprie passioni. Perciò tutti dovrebbero avere un comportamento tale da non mettere in pericolo sé stessi e gli altri, rinunciando al drink in più e agli stupefacenti. Per ora, i colpevoli sono due: il desiderio incessante di denaro e il gesto irresponsabile di un ragazzo.