Noi alunni della 1AC, in questa settimana, ci siamo divisi in alcuni punti della città di Torre Annunziata e abbiamo posto questo quesito ad alcuni passanti: “Secondo lei è giusto che due persone gay possano adottare ed educare un bambino?”

Ovviamente sappiamo che ognuno ha le proprie idee e che queste non vanno giudicate, quindi ci aspettavamo ogni tipo di risposta. Mai avremmo immaginato di raccogliere risposte prevalentemente omofobe e maschiliste, in cui si osanna la figura dell’uomo padrone della propria moglie e dei propri figli e si sminuisce il contributo della donna, destinata solo a generare e a curare i figli. Secondo tali affermazioni due uomini o due donne non possono amare a sufficienza un bambino, innanzitutto perché due uomini non possono dare lo stesso affetto che una madre sarebbe capace di dare; quindi l’assenza di qualsiasi figura materna sarebbe dannosa.  Al contrario, con due donne, un bambino sarebbe privato dell’autoritaria figura paterna e quindi non crescerebbe con la dovuta disciplina. In sostanza: due persone gay non possono formare una vera famiglia, ma solo un nucleo di persone. L’unica vera famiglia riconosciuta dalla società, dallo Stato e dalla Chiesa, è quella formata da un uomo e una donna.

Ma è davvero così? Insomma, secondo quale criterio una persona capace di amare il proprio compagno, seppur dello stesso sesso, sarebbe incapace di amare un figlio? Una famiglia non si limita ad essere composta da una madre e da un padre. Quanti ragazzi sono figli di madri single oppure, raramente, sono stati allevati e seguiti da un parente che non fosse la madre, come una nonna, una zia o semplicemente il padre? Anche in questo caso, una persona cresciuta da un solo parente riceverebbe meno affetto del dovuto?

L’amore non ha limiti o misure e nessuno è capace di dire quanto una persona sia capace di amare. E quindi, perché a due persone dello stesso sesso è impedito realizzare il sogno di metter su famiglia? Se il numero delle nascite è calato non è perché sono aumentati gli omosessuali. Semplicemente, in Italia ci sono molte persone disoccupate o dal reddito basso; e quindi, senza un introito mensile accettabile, pochi pensano ad un figlio; oppure, ci sono anche molte donne che preferiscono dedicarsi alla propria carriera piuttosto che diventare madri. Per noi la vera domanda è: perché gli adulti, che dovrebbero insegnarci i principali valori etici e morali, si abbassano a tal livello offendendo persone di un altro orientamento sessuale, affermando che essi non hanno diritto a essere genitori? Impedire a due persone di adottare un figlio ci è sembrata una cosa inumana, neanche fossimo nel Medioevo! Secondo la costituzione, tutti i cittadini sono uguali dinanzi alla legge e godono degli stessi diritti. Quindi, una coppia gay non ha lo stesso diritto di una coppia etero di adottare un bambino e di essere definita una famiglia a tutti gli effetti e non solo un “gruppo di persone”. Chi siamo noi per giudicare? Chi siamo noi per conoscere l’esatta definizione dell’amore? Chi siamo noi per privare due persone del diritto alla genitorialità?  Una sola risposta: nessuno. Non siamo assolutamente nessuno.

Chiara Cinquegrana – 1A classico