Video di breve durata con musica, filtri ed effetti particolari, nuovi linguaggi comunicativi: Tik Tok è il social network del momento, diffusissimo tra i giovanissimi, e non solo. Per iscriversi bisogna avere almeno tredici anni, ma in realtà lo utilizzano anche ragazzi e, soprattutto, ragazze di età inferiore. Presenti anche molte mamme che postano video così come i propri figli.

Creato in Cina e lanciato nel settembre 2016, inizialmente col nome musical.ly, conosciuto in 150 Paesi e tradotto in 75 lingue, in Italia conta circa 4 milioni di utenti attivi.Sulla piattaforma ci sono anche personaggi dello spettacolo come Fiorello, Michelle Hunziker, e Sfera Ebbasta, programmi televisivi come X-Factor, e società di calcio come Roma e Inter. Le clip, della durata di 15-60 secondi, comprendono balletti, mini-sketch comici, parodie musicali o lip-sync (video in cui si muove la bocca in sincrono con la canzone o una scena di un film). Ci sono poi le challenge: “sfide” a cui sono chiamati gli utenti, in cui un’idea viene proposta a milioni di persone, che devono cimentarsi in quella cosa ognuno dal suo schermo. Si stimano 236 video al minuto inseriti e centinaia di challenge.

TikTok sicuramente stimola il talento e la creatività e offre un buon intrattenimento; può far divertire, senza sentirsi giudicati mentre si fanno smorfie o si canta in modo stonato o si balla in maniera anche scoordinata. Può essere utilizzato anche per iniziative intelligenti, come ad esempio la challenge “Theclimate”, lanciata a favore dell’ambiente, che invitava ogni utente a mostrare una clip con un proprio contributo virtuoso a salvaguardia dell’ambiente. TikTok, però, come ogni social network, ha non solo i suoi pro, ma anche i suoi effetti dannosi, talora veramente pericolosi. Così come per altri strumenti, di esso non sempre si fa un uso consapevole e sicuro.

Con TikTok si possono ritoccare le immagini, trasformare i volti ed inserire diversi effetti e quindi non è difficile immaginare che possa diventare strumento di cyberbullismo ad esempio se un adolescente decida di postare un video ritoccato di un coetaneo. Inoltre, i video e le immagini pubblicate rimangono in rete, potendo essere viste e condivise da chiunque, con la possibilità che immagini imbarazzanti potrebbero far sentire con il tempo la persona in colpa o che addirittura quelle immagini possano arrivare a circuiti pericolosi, quali quello della pedopornografia. Alcune challenge, poi, caratterizzate dalla creazione di video estremi, si sono rivelate molto pericolose. È il caso della cosiddetta “Skullbreaker”, che in italiano si traduce con “spaccatesta”, in cui la vittima inconsapevole della sfida arriva a sbattere con la schiena e la testa sul pavimento con conseguenze che potrebbero anche essere molto gravi.

Questi aspetti vanno conosciuti ed è bene non sottovalutarli. A tal proposito il Digital Transformation Institute, insieme a Tech Economy, ha presentato questo decalogo rivolto a bambini e ragazzi, finalizzato all’uso consapevole e sicuro di questo social network.

 

È il caso di dire:”Quando siamo connessi divertiamoci, ma connettiamo anche la testa”!

 

 

Fonti: https://www.moka-adv.it/come-funziona-tiktok-lapp-del-momento/; https://www.icompany.it/iblog/tutorial-e-guide/678-la-new-generation-fa-tiktok; https://www.digitaltransformationinstitute.it/wp-content/uploads/2019/12/Decalogo_TikTok.pdf