“Tu lo farai il vaccino?” E’ questa la domanda più frequente degli ultimi giorni, protagonista di accese discussioni da parte del popolo italiano. Infatti, dopo mesi di agonia e buio più totale, nei quali il mondo è stato messo letteralmente in ginocchio da questo piccolo essere invisibile, capace di diventare ogni giorno sempre più difficile da debellare, ad oggi, agli sgoccioli di questo terribile e da cancellare 2020, potremmo dire che il nuovo anno sarà quello della svolta nella lotta al Covid-19, grazie soprattutto all’arrivo dei vaccini che ci aiuteranno a lasciare alle nostre spalle questo incubo. Da piccola studentessa, che ha dovuto fin da subito far fronte alla emergenza Covid partecipando alla DAD e abbandonando per un po’ l’idea di poter aver un contatto diretto con i miei compagni e i miei professori, sono fiera del progresso scientifico e della realizzazione, finalmente, di un vaccino che possa con il tempo consentirci un ritorno alla normalità. Purtroppo si è aperto però un dibattito tra chi è a favore e si sottoporrà alla vaccinazione(pro-vax) e chi invece è completamente contrario(no-vax). Dopo secoli di progressi e in piena pandemia, credo sia inaccettabile stare ancora a discutere sui vaccini per cercare di capire se abbia più valore la tesi dei dottori e degli scienziati , che hanno lavorato notte e giorno e che sono competenti in materia, o  l’opinione del no-vax di turno, incerto sui possibili effetti collaterali che potrebbero aggravare le nostre condizioni fisiche, magari anche in tarda età. Quando si rompe una macchina, tutti noi ci rivolgiamo ad un meccanico e se qualcuno non competente in materia ci dà un giudizio opposto a quello del meccanico, è naturale attenersi alle indicazioni di chi è esperto nel settore e che la sua opinione abbia una valenza maggiore dei tanti pareri di chi di macchine non se ne intende. Ecco, mi chiedo allora perché, quando si parla invece  della nostra salute, improvvisamente spuntano fuori migliaia di dottori senza laurea e di no-vax laureati presso l’università della vita, convinti che la loro opinione possa valere di più di chi ha studiato seriamente per anni. << Vediamo quando muori>> : è una delle diverse minacce da parte dei no-vax nei riguardi di Claudia Alivernini, infermiera dello Spallanzani e la prima in Italia  a essersi sottoposta il 27 dicembre al vaccino anti-Covid. Situazione abbastanza grave che ha portata la ragazza, dopo la pioggia di insulti sui social, a cancellarsi da questi ultimi e tutto ciò, da cittadina italiana, mi mette ancora una volta a disagio. Come in ogni occasione, anche in questa, abbiamo dimostrato di essere un popolo costituito, per gran parte, da una buona percentuale di ignoranza e rifiuto nei confronti di un’apertura mentale, rispetto agli altri paesi, che ad oggi hanno già vaccinato un buon numero di persone, in tutto  3 milioni, tra cui anche il presidente degli Stati Uniti d’America Joe Biden, e non si è ancora registrato nessun caso di morte legato al vaccino. Credo, pertanto sia importante, soprattutto alla nostra età, usare la RAGIONE, perché solo essa e la scienza possono salvarci da tutto questo!