Nel mese di febbraio si celebra il Black History Month, ovvero, mese dedicato alla storia dei neri e, più nello specifico, alla diaspora di cui sono protagonisti.
Ma come è nata questa ricorrenza e perché viene festeggiata nel mese di febbraio?
Tutto iniziò con Carter G. Woodson, storico e giornalista specializzato nello studio della storia e della vita degli afroamericani.
Figlio di ex schiavi, Woodson si laureò all’Università di Chicago e nel 1912 fu il secondo afroamericano ad ottenere un dottorato di ricerca presso l’Università di Harvard. Nel 1926, l’associazione per gli studi della vita e della storia degli afroamericani, fondata da Woodson, scelse la seconda settimana di febbraio come la Negro History Week, con l’intento di rendere le persone partecipi dell’aiuto che gli afroamericani avevano apportato al paese e della loro vera storia, occultata, intenzionalmente, durante gli anni. Storia che rischiava d’essere soffocata dai moti politici e sociali del ventesimo secolo, i quali affermavano che i neri non avessero contribuito significativamente in alcun modo allo sviluppo della civiltà umana.

La Negro History Week, attirò così tanta attenzione che nel 1975 il presidente degli Stati Uniti d’America, Gerald Ford, ufficializzò l’evento e successivamente venne esteso a tutto il mese.

La scelta di ” febbraio ” come mese commemorativo ha a sua volta a che fare con la storia dei neri; infatti, febbraio coincide coi compleanni di due importanti figure storiche, le quali hanno giocato un ruolo fondamentale nell’abolizione della schiavitù: Abramo Lincoln, sedicesimo presidente degli Stati Uniti e Frederick Douglass, ex schiavo ed importante studioso.
L’intento era quello d’inserire in maniera pacifica e diplomatica i neri nella società ed evidenziare le crudeltà a cui erano andati incontro ed il bisogno di veder riconosciuti i loro diritti all’interno di una società che non li vedeva, ancora, come uomini degni di rispetto.
Società che ancora oggi, ventunesimo secolo, non si è totalmente sanificata.

Difatti, nell’ultimo anno non sono poche le vittime che hanno subito atti di razzismo e xenofobia. Da poco si sono concluse le rivolte BLACK LIVES MATTER in onore di Ahmud Arbery, Breonna Taylor, George Floyd e Willy Duarte Monteiro, uccisi tutti a sangue freddo, nelle loro case o per strada, e privati dei loro diritti e della loro umanità.

L’aderire al Black History Month è un passo in più nell’educare noi stessi alla storia delle persone che hanno contribuito, a caro prezzo, a fondare i paesi in cui viviamo ed evitare che gli errori e gli orrori di quei secoli possano di nuovo piantare le loro radici.
Oltre ad essere celebrato negli Stati Uniti, Canada ed Inghilterra, dal 2016 è protagonista anche di numerosi eventi in Italia.
Diretta da Justin Randolph Thompson e co-promosso dal comune di Firenze, il BLACK HISTORY MONTH FLORENCE è nato per promuovere l’informazione e l’interessamento alle culture afro-discendenti. Dal 2016 ad oggi, l’evento, oltre che essere stato supportato da fondazioni, istituzioni associazioni culturali, musei e scuole, ha riscosso gran successo ed ha preso piede anche a Napoli, Roma e Bologna.

Il tema di quest’anno è Ostinato, termine che riflette molto la situazione storica che stiamo vivendo, soprattutto qui in Italia, a causa della questione dello Ius soli e della percentuale del paese che si ostina a non accettare lo straniero come suo fratello.
Da diversi anni, gli Afro-Italiani lottano per la cittadinanza e per il riconoscimento della loro appartenenza alla cultura che li ha cresciuti e che ogni giorno mostrano con fierezza. L’essere cittadino Italiano non dovrebbe limitarsi al colore della pelle, poiché essa ci racconta solo parte della nostra storia, il resto spetta a noi costruirlo.

Il sapere è la più grande e potente delle forze.
Se io conosco, non c’è nulla che tu possa dirmi per spaventarmi. Quel che auguro alle vecchie generazioni, alla mia di generazione ed anche a quelle future è questo: non darsi mai per vinti, non smettere mai di studiare, non sentirsi mai sazi di sapere!
Lo scopo del Black History Month è proprio questo: combattere l’ignoranza col sapere e sfatare la paura del diverso.

È il momento di aprire gli occhi ed iniziare a vedere orizzonti dove sono stati disegnati confini.