Come sappiamo il 25 novembre c’è stata la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, una ricorrenza istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite in cui i governi si impegnano a organizzare attività per sensibilizzare le persone e informarle sul tema. La violenza contro le donne è un fenomeno ormai purtroppo che fa parte della cronaca di ogni giorno e non accenna a diminuire. Ogni tre giorni è stata ammazzata una donna. È quanto emerge dal dossier annuale del Viminale, che rileva come, tra il primo agosto 2021 e il 31 luglio 2022, nel nostro Paese siano state uccise 125 donne, in aumento rispetto alla precedente rilevazione. 

Nello stesso lasso di tempo, sono state registrate anche 15.817 denunce per stalking, oltre a 3.100 ammonimenti del questore e 361 allontanamenti per lo stesso reato. Allora una domanda che ci viene spontaneo farsi è: perché ad oggi gli uomini uccidono le donne? A questa domanda purtroppo non esiste sempre una risposta. Infatti spesso i moventi rimangono indeterminati, ma i motivi possono essere molti, ad esempio per gelosia o per una lite. Le violenze spesso iniziano molto prima in modo non evidente e più leggero e col tempo si trasformano in vere e proprie abitudini. Un altro dei motivi è quando un uomo si sente minacciato nella sua virilità per esempio se la sua compagna ha un posto di lavoro migliore e, sentendosi minacciato, non sa come reagire e lo fa nell’unica maniera che può cioè con la forza. Per evitare le violenze ci sono determinati modi per esempio chiamare il numero 112 di emergenza o sporgere denuncia. Spesso, però, è difficile chiedere aiuto soprattutto per la paura ma è necessario e si deve trovare il coraggio per combattere le violenze.

Davide Sammarco IIAs