La scuola da sempre cerca di indirizzare gli studenti verso un futuro adatto a loro, che li possa rendere orgogliosi e fieri delle proprie abilità e conoscenze anche attraverso attività del tutto esterne alla scuola. Ne è un esempio la studentessa Chiara Ciaravola che, con l’aiuto della professoressa Vittoria Caso, è riuscita a partecipare al concorso “Parole in dono” a Chivasso.
“Parole in dono” è un concorso letterario nato grazie alla dottoressa Maddalena Cenvinzo che aveva come obiettivo sostenere e coinvolgere persone con disabilità costruendo un ponte di solidarietà attraverso prose e poesie.
Il concorso è nato per beneficenza. Difatti, tutti i concorrenti hanno rilasciato una quota di iscrizione che è stata devoluta in beneficenza alla “Hope Running Onlus”. La Hope Running Onlus è un’associazione di volontariato creata dal presidente Giovanni Mirabella e finalizzata alla partecipazione e all’inclusione sportiva di chi è portatore di disabilità.
I partecipanti hanno avuto la possibilità di poter scegliere tra quattro sezioni: la creazione di una poesia a tema libero, un racconto a tema libero, poesia d’amore, poesia per la pace. La studentessa Chiara Ciaravola si è dedicata alla scrittura di una poesia scegliendo come tema l’anoressia descrivendo le sofferenze e l’inadeguatezza di chi ne soffre.
Di seguito il testo:

Anoressia “Ma sono io?”

Abituata agli specchi della vita,
incombente verità malvagia,
quel sorriso, quella forza, quella bellezza
a quella rosa non posso appartenere.

“E quelle stupende ali di gioia?” mi chiedo.
Non lo so, non mi riconosco;
in questo momento mi chiedo se
di un corpo terreno sono
e dentro la tempesta e gli uragani sono
e se un fantasma, uno specchio, un’anima
sono
e dei tormenti dolorosi della vita né acqua
né carne sono…

Non lacerate il mio corpo
e così come la nube abbraccia il sole per
oscurarla,
le vostre eterne parole mi stringono il
collo,
ma comunque sono… ESISTO!

La lettura della poesia non può lasciarci impassibili. Questi versi sono una finestra su un mondo che dobbiamo imparare a comprendere.
L’anoressia si conosce, si studia, ma non si previene abbastanza; sono tante le azioni e le parole sbagliate che si rivolgono ad un figlio, ad un amico o ad un estraneo che possono portare a scatenare conseguenze irreparabili.
Chiara empatizza con chi ne soffre, descrivendo la fisicità, i pensieri e le parole di chi è rinchiuso in una nube di inadeguatezza e tristezza.
E’ una malattia per lo più invisibile, diffusa soprattutto tra i giovani, scatenata da una fragilità che spesso deriva da parole considerate effimere, da luoghi comuni, da distorti canoni di bellezza, mode e immagini sbagliate che possono potenzialmente segnare per sempre la vita delle persone.
Congratulazioni a Chiara Ciaravola per il prestigioso premio ottenuto con una poesia che sensibilizza le nostre coscienze!