Irma Testa: La forza in un battito d’ali
Irma Testa, “butterfly”, nostra concittadina, abile pugile, ha vinto la medaglia d’oro ai Mondiali di Nuova Delhi il 25 marzo 2023.
Nata a Torre Annunziata il 28 dicembre 1997, in una famiglia molto povera e senza il padre, Irma inizia ad allenarsi a soli 12 anni, seguendo l’esempio della sorella maggiore, grazie all’appoggio della madre e soprattutto al suo maestro Lucio Zurlo, che la invoglia a continuare la sua carriera di pugile anche a livello agonistico, avendo individuato in lei un gran potenziale. Per le prime gare l’ha anche sostenuta economicamente poiché la mamma non poteva “permetterselo” fino a quando, a 14 anni, si è trasferita dalla sua Torre Annunziata ad Assisi entrando nella squadra della Nazionale. Negli anni ha continuato a riscuotere successi sul ring. I più importanti tra questi sono la partecipazione alle Olimpiadi di Rio nel 2016 e il podio a Tokyo nel 2021.
Ma chi c’è dietro queste vittorie?
L’atleta, anche soprannominata Butterfly (farfalla) per la sua agilità, è una ragazza che ha visto nel pugilato la sua ancora di salvezza, un mezzo per togliersi dalla strada, per crescere, migliorarsi sia come persona sia nei rapporti interpersonali. A differenza di altre nazioni, qui in Italia è raro vedere una donna sul ring, infatti lei è la prima donna italiana ad aver partecipato ad un’Olimpiade di pugilato.
Ma è sempre stato tutto così facile?
Assolutamente no. Ci sono stati periodi in cui soffriva la lontananza da casa e faticava a mantenere le aspettative che tutti nutrivano nei suoi confronti. Ha pensato anche di ritirarsi, considerando che stava rinunciando alla sua adolescenza per il pugilato ma soprattutto in seguito ai commenti negativi legati all’insuccesso di Rio de Janeiro. Grazie però al suo maestro Lucio Zurlo, Irma ha ritrovato la forza e la volontà di gareggiare e dare il meglio di sé e la vittoria a Nuova Delhi non è stato solo un successo sportivo ma anche e soprattutto un traguardo personale.
Molte persone la considerano un modello. Oltre ad essere fortissima nello sport, Irma ha dimostrato il suo carattere e la sua forza di volontà in seguito all’annuncio fatto dopo le Olimpiadi di Tokyo. Ha confessato apertamente, ai suoi follower e a tutti coloro che la seguono e appoggiano, di essere lesbica, e lo ha fatto convinta e sicura, consapevole che il suo modo di essere non può modificare la sua bravura o il suo valore, né la percezione che gli altri hanno di lei. Moltissimi hanno apprezzato il suo gesto, alcuni l’hanno criticata, altri le hanno scritto per chiederle aiuto, consigli, per confortarla e ringraziarla del suo coraggio.
Recentemente ha voluto manifestare con convinzione a favore del diritto delle LGBT a poter costituire una famiglia e avere dei bambini.
Irma definisce lo sport come lo specchio della società e grazie a lei abbiamo la possibilità di osservare bellissimi duelli, i “suoi spettacoli” e soprattutto abbiamo modo di riflettere sui valori fondamentali della vita degli uomini, sulla inconsistenza dei pregiudizi e sul percorso che ciascuno di noi fa, per raggiungere i propri obiettivi.
Quindi non ci resta che ringraziarla e affermare ancora una volta che è un motivo di orgoglio e un modello per noi tutti. Speriamo di vedere ancora la nostra “farfalla” ballare sul ring e ascoltare i suoi messaggi che, con la stessa leggerezza dei suoi movimenti, sono in grado di sgretolare inutili pregiudizi.
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