“Non ci sono parole”: questa è la frase più pronunciata di tutte nel corso di questi giorni surreali ed estenuanti. Il tempo non ha alleviato nemmeno un po’ lo sconvolgimento e il turbamento che proviamo, anzi, ha amplificato il nostro sconforto perché abbiamo cominciato a realizzare la Sua scomparsa. Vorrei dirle tante cose, ma le parole che ho mi sembrano vuote, riduttive e insignificanti. Il nostro stato d’animo è indicibile, siamo soltanto tutti profondamente straziati. La nostra comunità scolastica si è riunita spesso in occasioni liete, ma mai avremmo voluto riunirci per questo e, soprattutto, mai lo avremmo immaginato.

Nella tristezza, non riesco a dire nient’altro che non sia “grazie”, soprattutto per aver creato la grande famiglia che ha dimostrato di essere il nostro liceo. Mentre le rivolgevamo il nostro ultimo saluto con gli occhi colmi di lacrime e un macigno sul cuore, ho immaginato che lei stesse lì, da qualche parte vicino a noi, a guardarci con amore e fierezza come ha sempre fatto… e, per un attimo, mi ha pervaso un sentimento agrodolce.

Noi continueremo a prenderci cura della sua, della nostra scuola, come fosse casa nostra. Lo faremo come ha fatto lei durante il suo intenso viaggio – di cui siamo felici di aver fatto parte – e come avrebbe continuato a fare nel suo modo sanguigno e travolgente, difficilmente eguagliabile.

L’esistenza umana è labile, ma l’essenza è perpetua.

Ciao, preside.

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