Lunedì 4 Dicembre: una conferenza tutta al femminile
L’omicidio di Giulia Cecchettin , di cui tutti noi abbiamo appreso la notizia, è solo uno dei tanti casi di femminicidio accaduti in questo anno. Il numero delle vittime aumenta sempre di più e le misure di prevenzione non sembrano essere attuate, spazzando via ,così, innumerevoli sogni, progetti e aspirazioni di donne che avrebbero voluto realizzarsi e affermare la propria indipendenza in vita. Ma cosa c’è realmente dietro a tutto questo? E, soprattutto, cosa possiamo fare per diffondere ideali corretti che ci aiuteranno a indirizzare le nuove generazioni verso un codice di comportamento più degno? A questi quesiti hanno risposto i relatori che sono stati ospiti lunedì, 4 Dicembre 2023, nel nostro liceo per tenere una conferenza in occasione della Giornata del 25 novembre dedicata ad arginare la violenza sulle donne . L’incontro in questione si è tenuto in Aula Magna in modo da poter coinvolgere in questa iniziativa molteplici studenti provenienti da indirizzi diversi che, in questa occasione , hanno deciso di unire le proprie forze e di collaborare per contribuire, nel loro piccolo, al cambiamento che vorremmo vedere nella società. Infatti tutti gli studenti hanno indossato, come simbolo della lotta contro la violenza sulle donne, un fiocchetto rosso da loro realizzato giorni prima e, accompagnando il tutto con un emozionante accordo al pianoforte, hanno gridato la frase “Io non sarò l’ultima”, sollevando cartelli aventi ognuno una lettera o il nome di una delle vittime di femminicidio. In questo modo, anche gli studenti che spesso vengono additati dagli adulti come coloro che sono completamente assenti e inermi dinanzi ai fenomeni che accadono nella nostra realtà, hanno dimostrato di essere dotati di sensibilità , di spirito di iniziativa nella speranza di un miglioramento dei costumi grazie all’eliminazione di una struttura patriarcale della società, retaggio che l’uomo ha sempre condotto con sé nel tempo. Difatti, la prima relatrice, la dott.ssa Valeria Ciarambino, Vice Presidente del Consiglio Regionale della Campania, ha posto l’accento su come il maschilismo che prevarica sull’indipendenza femminile, affondi le sue radici nel passato, nella storia dell’umanità, da cui non ci si è mai separati. L’Onorevole Loredana Raia, poi, ha evidenziato l’importanza delle misure di prevenzione da attuare anche nelle scuole, in particolare quelle del Codice Rosso. Successivamente abbiamo ascoltato gli interventi della dottoressa Natalia Sanna, Presidente della Commissione Pari Opportunità della Campania e della dottoressa Domenica Addeo, Dirigente dell’Ufficio Scolastico della Campania. Interessante è stato l’intervento della dott.ssa Maria Formisano, Vice Presidente dell’ordine degli avvocati Foro di Torre Annunziata, che ci ha presentato dal punto di vista giuridico il valore della parola “femminicidio” che viene considerato a tutti gli effetti un omicidio. Inoltre, ci ha presentato non solo le difficoltà del ruolo dell’avvocato che si trova a difendere la vittima, ma anche la complessità del ruolo di chi si trova a difendere il colpevole.
L’ultimo intervento è stato quello della psicoterapeuta e criminologa, dott.ssa Chiara Esposito, che ha analizzato la psiche dei violentatori come quella delle vittime, facendoci comprendere la reale matrice che porta al compimento di tali atrocità. Ha dichiarato che gli uomini, oggi, sentendosi depredati della loro posizione privilegiata all’interno di una società che vede la figura della donna emergere sempre più, ricercano una compensazione ricorrendo alla violenza.
In seguito, alcuni alunni hanno posto delle domande relative agli interventi ascoltati, dimostrando così particolare interesse e trasporto non solo in occasione della Conferenza, ma in generale verso la tematica della violenza sulle donne che sembra aver toccato molto gli animi dei giovani.
La verità è che le date sul calendario scelte convenzionalmente sono finalizzate a loro stesse se si limita la trattazione di questi argomenti solo in occasione di queste manifestazioni di violenze .
Dovremmo, invece, tutti imparare a riconoscere i segnali di ciò che potrebbe diventare o già essere violenza, facendo in modo che le donne possano sentirsi libere di esprimere se stesse, partendo dal compiere semplici gesti quali camminare da sole per strada, indossare liberamente una gonna o un vestito senza il timore di poter essere molestate.
Sebbene col tempo si cerchi sempre di più di arginare il fenomeno del femminicidio e di ogni tipo di violenza, è evidente che sarà difficile poterlo estirpare completamente; tuttavia le istituzioni quali la famiglia e la scuola, servendosi degli strumenti di cui dispongono, devono intervenire per contrastarlo e ridimensionarlo il più possibile.

Lascia un commento